Bresaola della Valtellina, un salume amato da 40 mln di italiani

Ricerca Doxa indaga sulla passione per alimento del Made in Italy

GIU 22, 2016 -

Milano (askanews) – Otto italiani su dieci la mangiano abitualmente perchè ne apprezzano il gusto, la leggerezza e la praticità. Sono in tutto 40 milioni gli estimatori della bresaola della Valtellina nel nostro paese, uno dei salumi simbolo del Made in Italy nel mondo. Un prodotto, quello Igp della Valtellina, in controtendenza rispetto ad altre carni rosse: ha infatti registrato un incremento nel consumo del 39 per cento negli ultimi quindici anni. Il tutto è spiegato in un’indagine Doxa commissionata dal consorzio Tutela Bresaola della Valtellina. Dalla ricerca emergono diversi elementi, come ha spiegato il consigliere del consorzio Claudio Palladi: “Innanzitutto i consumatori sono soddisfatti del prodotto, piace alla gente, è ritenuto salubre e in linea con le macrotendenze”, ha detto.

Dall’altro lato è venuto fuori che i consumatori vogliono sapere di più sull’origine del prodotto. Anche per questo è partita l’operazione trasparenza, come ha spiegato il presidente del consorzio Mario Della Porta: “Noi seguiamo tutta la filiera, dall’allevamento alla macellazione alla produzione. Abbiamo una tracciabilità completa dela vita del bovino e siamo quindi in grado di risalire in base al lotto alla provenienza della carne”.

La carne arriva quasi totalmente dall’estero, Francia, Irlanda e Sudamerica, e non per una questione di risparmi. “La breasola deve essere fatta con un bovino maschio, adulto, con certe caratteristiche e deve essere stato allevato prevalentemente al pascolo, cosa che in Italia non c’è”, ha spiegato Palladi.

Una volta arrivate in Italia le carni, inizia la lavorazione in Valtellina, una regione che rappresenta il vero valore aggiunto per la bresaola: un microclima ideale per la stagionatura, con l’aria del lago che si incunea tra le montagne. E poi c’è la sapienza dei produttori locali che tramandano i segreti della lavorazione di generazione in generazione. Il tutto garantisce un prodotto che storicamente è consigliato da qualsiasi nutrizionista, come conferma il medico dello sport, Michelangelo Giampietro: “E’ un alimento che per le caratteristiche nutrizionali – pochi grassi, elevato contenuto proteico, digeribilità – lo rendono particolarmente adatto nell’aliomentazione della popolazione senza differenze di età e anche adatto per soggetti anziani e per bambini”