Roma (askanews) – “Vincere con i voti delle mafie significa non governare o governare sotto ricatto. Che le liste civiche, fatte nel modo che abbiamo rilevato nei comuni che abbiamo preso in esame, siano un varco per le mafie è indubbio: non voglio delegittimare i tentativi dei partiti di trovare nelle liste civile una capacità di riscatto, ma che ci sia il 100% di liste civiche in quasi tutti i comuni sciolti per mafia qualcosa vuol dire”. Così la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosi Bindi, presentando la Relazione della Commissione sulle liste e candidature in vista delle elezioni amministrative del 5 giugno.
“I partiti politici – ha continuato – devono decidersi a prendere sul serio questa situazione: se voglio estirpare le mafie da questi territori ci vogliono forme politiche chiare, che non facciano trasformismo. È la politica che deve dare delle
risposte, i partiti politici nazionali devono prendersi le loro
responsabilità”.
“I partiti politici nazionali si sono nascosti nelle liste civiche ed è una situazione in realtà condizionata da poteri mafiosi che cementano l’infiltrazione delle mafie attraverso il trasformismo politico. Le forze politiche – ha proseguito – non
si ritraggano da questi territori: è necessario investire, metterci la faccia, fare operazioni politiche limpide e fluide. Se vogliamo combattere la mafia la politica non può nascondersi”, ha concluso Bindi.