La corsa per Roma, Giachetti: la sinistra divisa fa male a Roma

E promette, il 21 maggio racconterò la mia squadra

MAG 16, 2016 -

Roma, (askanews) – Il candidato sindaco di Roma per il centrosinistra Roberto Giachetti non intende svelare la sua squadra di governo fino al 21 maggio. Potrebbero farne parte anche nomi come quello di Massimo Bray, ex ministro della cultura per Enrico Letta, o Fabrizio Barca o Walter Tocci? “Io ho in testa una squadra di nomi autorevoli e competenti” dice Giachetti, intervistato negli studi di askanews, “persone che amano questa città e hanno voglia di fare qualcosa. Chi fa nomi prima li fa sulla base della propria fantasia. Il 21 maggio, 15 giorni prima delle elezioni, i romani sapranno chi mi accompagnerà nell’azione amministrativa qualora io venga eletto”.

E a chi andranno i voti della lista di Fassina, se il Consiglio di Stato confermerà l’esclusione del candidato della sinistra? Giachetti ribadisce che lui parla con tutti, il problema semmai è degli altri: “Non possiamo considerare gli elettori come pacchi postali che si spostano a seconda di come si scrive l’indirizzo. Comunque io parlo con i militanti di Sinistra Italiana e di Sel da quando ho iniziato le primarie. Vengo da un’esperienza di centrosinistra, ho governato con il centrosinistra a Roma per dieci anni prima con Rutelli e poi appoggiando Veltroni. Non si spiega. C’è solo una tematica nazionale con cui si vuole far male a Renzi colpendo me: ma non facciamo male a me o a Renzi, facciamo del male a Roma. A Roma sappiamo che stando insieme, e lo dico agli elettori, abbiamo fatto bene. Alla regione governiamo insieme. Che senso ha dividersi in questa occasione?”