Acqua, salute e divertimento: turismo termale made in Ungheria

Obiettivo di Budapest incrementare i pernottamenti dall'Italia

MAG 4, 2016 -

Milano (askanews) – Acqua e salute: 1.372 sorgenti termali, e 385 bagni termali di cui 30 nella sola capitale, Budapest; 48 diverse qualità di acque minerali, e 136 sorgenti di acque curative. Sono solo alcuni dei numeri che tratteggiano l’identikit di un asset turistico strategico dell’Ungheria: le terme.

Asset che ora il Paese usa come leva per incrementare il numero di visitatori e pernottamenti, proponendolo anche nell’ambito più ampio delle destinazioni del turismo medicale.

“Negli ultimi anni c’è sta una fortissima tendenza a rinnovare e a rimodernare le strutture balneari – spiega Adàm Ruszinkò, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia -Un’azione che si è accompagnata alla crescita dei servizi e della professionalità degli operatori”. Professionalità indirizzata anche a valorizzare le eccellenze in campo medico, per incontrare così al meglio la domanda di viaggiatori in cerca di prestazioni sanitarie di qualità, ma a costi più contenuti rispetto ai Paesi di origine. “Il turismo balneare si divide in tre grandi settori – aggiunge Ruszinkò – primo il wellness, che non è più ormai l’unico scopo del viaggio verso queste destinazioni. Ci sono le poi cure mediche che possono essere effettuate negli stessi centri termali, e c’è il turismo medicale che prevede anche specifici interventi basati su diagnosi elaborate già nel Paese di provenienza”.

“L’Ungheria presenta una vasta gamma di acque curative che contrastano varie patologie – conferma a sua volta Judit Timaffy, console generale di Ungheria a Milano -Sono utili anche nella prevenzione. In Ungheria da più di 1000 anni vengono utilizzate queste acque preziose per la cura della salute. Abbiamo un know how da esportare, inoltre la bagnoterapia è anche una spinta per il turismo”.

Al turismo termale in Ungheria è stata dedicata una giornata di lavoro organizzata alla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Promos. Gli italiani sono al quinto posto nella classifica dei turisti stranieri, con 648 mila pernottamenti nel 2015, in crescita del 6 per cento sul 2015. Ma con solo 24mila notti circa passate in una struttura con spa. “Di media un turista italiano passa due, tre notti in Ungheria, soprattutto nella capitale – dice Dòra Keresztes rappresentante in Italia dell’Ente del Turismo Ungherese – Il nostro obiettivo è quello di far scoprire le altre regioni e le altre offerte che il nostro Paese ha da dare agli italiani. E di far prolungare il soggiorno in Ungheria. Per questo le terme sono una risorsa meravigliosa e importante per un soggiorno termale, curativo, di relax, di wellness e benessere”.

Una spinta importante alla conoscenza e alla fruizione di destinazioni alternative alla capitale Budapest è il collegamento diretto da Bergamo con due voli settimanali verso Debrecen, seconda città del Paese, in piena pianura ungherese e al centro di un contesto paesaggistico del tutto particolare. Anche Debrecen ha ovviamente le sue terme. “Naturalmente un grandissmo passo in avanti il fatto che sia stato riaperto il collegamento diretto tra Lombardia a Debrecen – dice Gàbor Hevessy, direttore generale dell’Aquaticum di Debrecen – che si spera porti, nel lungo termine, ancora molti più visitatori. Anche perché Debrecen offre una grandissima gamma di programmi per ogni eta e diverse possibilità di relax”.