Enel avanti tutta sulla fibra, insieme a Vodafone e Wind

Renzi: oggi anche in Italia è arrivato il futuro

APR 7, 2016 -

Roma, (askanews) – “E’ arrivato il futuro. È arrivato anche in Italia”. Sono queste le parole con cui il premier, Matteo Renzi, ha presentato a Palazzo Chigi il piano di Enel per portare la banda ultralarga in 224 città, con un investimento di 2,5 miliardi. Si partirà già a maggio con Perugia e a seguire ci saranno Cagliari, Bari, Venezia e Catania. Obiettivo, ha chiarito Renzi, portare la fibra a 100 mega al 50% della popolazione nel 2020 colmando il digital divide nelle zone meno remunerative per gli operatori, dove lo Stato stanzierà risorse proprie per poco meno di 5 miliardi, dando il via alle gare il 29 aprile.

“Oggi – ha detto Renzi – presentiamo un progetto che è molto innovativo perchè coinvolge tutti i territori.Il governo è qui per realizzare le cose che per anni non si sono fatte compresa la banda larga che è una delle più importanti. Presentiamo questa iniziativa e siamo pronti a presentarne altre con altri soggetti che abbiano le stesse caratteristiche vale a dire che vanno a offrire un servizio alle città”.

Con Renzi anche l’ad di Enel, Francesco Starace, che ha presentato l’accordo commerciale raggiunto con Vodafone e Wind ma che ha aperto anche ad altri operatori tra cui Telecom che sta procedendo con un suo piano di investimenti autonomo. “Costruiamo i cavi e li portiamo fino alle case degli italiani, fino alle fabbriche, alle aziende e lo faremo gestendo e facendo manutenzione di questa infrastruttura. non ci porremo come un operatore telefonico anzi la nostra intenzione è vendere capacità di banda a operatori. quindi abbiamo cominciato a dialogare con tutti gli operatori telefonici che abbiamo in Italia e quelli con cui abbiamo fatto più velocemente sono Vodafone e Wind”, ha spiegato Starace.

Per un operatore come Vodafone, ha spiegato l’amministratore delegato, Aldo Bisio, la partnership con Enel è incentrata sul salto di qualità tecnologico e porta l’Italia all’avanguardia nello sviluppo dei servizi in fibra. “Non credo ci sarà una dinamica tanto importante sui prezzi – ha spiegato – perché questa non è tanto guidata dai costi che dovrebbero migliorare ma verrà guidata dalla qualità del servizio. Passiamo dai mega ai giga, quindi passiamo da una società che è megabit, dove nella società digitale la “m” sta per “medievale”, a “g” che vuol dire crescita, “growth” in inglese e questo è un fattore di competitività perché con i mega non si va più avanti”.