Appalti, Tomasi (F. Inarcassa): testo riforma deludente e negativ

C'è il rischio che non cambi nulla rispetto al passato

APR 6, 2016 -

Roma, (askanews) – La Fondazione Inarcassa, la cassa di architetti e ingegneri che svolgono la professione da liberi professionisti, è molto critica sul testo del nuovo Codice degli appalti. Ne parliamo con il presidente della Fondazione, Andrea Tomasi, che ne evidenzia le criticità:

“Devo dire che dopo un apprezzamento notevole ed esplicito in tutte le sedi, quello del testo emanato dal Parlamento della legge delega, dobbiamo putroppo rilevare che il testo, così come oggi approvato dal Consiglio dei ministri di riscrittura del Codice degli appalti onestamente lo riteniamo deludente se non negativo. Però purtroppo quei temi fondamentali in cui si definiva il futuro dei lavori pubblici in Italia, cioé la qualità del progetto, progetti fatti bene, costi certi, tempi certi, con questo Codice, a nostro avviso, non c’è molto. Non c’è quasi nulla che possa garantire queslli che erano gli obiettivi iniziali, diciamo apparentemente o comunque dichiarati inderogabili”.

“Quali sono i rischi se la norma dovesse rimanere così com’è?”.

“Essere i pessimisti di turno è sempre antipatico in situazioni di questo tipo, ma a nostro avviso il rischio maggiore è che non cambi un granché. Cioé: si è fatto tutto questo sforzo, c’è stata una forte e intensa attività alla ricerca di migliorare sensibilmente il mondo degli appalti pubblici, ma così come oggi è manifestata la norma riteniamo che non ci sono queste novità e questa capacità di migliorare sensibilmente quelli che sono gli aspetti salienti dei lavori pubblici e soprattutto i suoi punti critici”.

“A questo punto cosa chiedete al Governo?”.

“Che riveda akcune posizioni. Alcune poi sono proprio inaccettabili. Non è un fatto sindacale quello che sto dichiarando, ma è un fatto proprio operativo. Per avere qualità di progetto ci devono essere risorse adeguate, tempi adeguati. Per questo non si può sostanzialmente mettere su piani assolutamente non controllati tutte le fasi della progettazione, ma poi direi della realizzazione”.