Terrorismo, Alfano: lavoriamo per maggiore collaborazione europea

"Comunità islamica denuncia imam che inneggiano alla violenza"

MAR 31, 2016 -

Roma (askanews) – “Noi stiamo lavorando anche a livello europeo per realizzare delle cose di cui si è sempre parlato come la registrazione dei nomi dei passeggeri o una maggiore collaborazione di intelligence, dove ci sono delle resistenze nazionali che ci sembrano fuori dal tempo e dalla storia perché la sicurezza moderna non prevede l’egoismo nazionale ma versare alle banche dati europei il più alto numero di contributi possibile affinché tutti ne possano giovare e beneficiare”.

Sono queste le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano che, durante il question time alla Camera dei deputati, ha risposto all’interrogazione dell’on. Daniela Santanché (Fi) relativa all’attivià di monitoraggio antiterrorismo sui centri di culto islamici, snocciolando anche i dati di un anno di prevenzione sul territorio nazionale.

“Dal primo gennaio 2015 ad oggi – ha precisato Alfano – sono state sottoposte a controllo circa 113mila persone sospettate. Sono state eseguite 2.310 perquisizioni su soggetti ritenuti contigui all’estremismo religioso, controllati più di 23mila veicoli e i passeggeri di 251 navi, peraltro – nella rotta valutazione – navi che solcavano rotte agevoli per i foreign fighters possibili nella rotta balcanica; 665 persone sonostate indagate in stato di libertà e 422 arrestate e poi sono state effettuate 75 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale; 46 le ho firmate io con la mia penna di ministro. ‘Motivi di sicurezza nazionale’ non significa espulsioni per irregolare presenza sul territorio nazionale derivante dalla immigrazione irregolare ma per quelli che – secondo il nostro sospetto – si sono radicalizzati e dunque pericolosi per la sicurezza nazionale, tra questi 5 imam proprio perché noi vigiliamo sui luoghi di culto e laddove vi è un luogo di culto islamico facciamo un’azione di monitoraggio molto forte e alcuni arresti sono stati determinati dalla dissociazione piena e forte della comunità islamica”.