I dottori commercialisti puntano sul welfare di categoria

Guffanti (Cnpadc) : sanità, formazione e sostegno alla maternità

MAR 18, 2016 -

Roma (askanews) – La Cassa di previdenza dei dottori commercialisti (Cnpadc) potenzia il welfare di categoria e consente ai suoi 66 mila associati di prevedere la pensione futura e addirittura di fissarsi un obbiettivo pensionistico e di commisurare ad esso i contributi da versare per raggiungere la pensione desiderata.

“Già dai primi Anni Duemila – dice Renzo Guffanti, commercialista a Como e presidente di Cnpadc – siamo passati dal regime retributivo al regime contributivo basato sull’effettivo versamento dei contributi. C’è stata poi una seconda fase negli ultimi anni in cui, per mitigare la cura da cavallo del contributivo che stava avendo effetto, abbiamo inserito una quota di premialità per i più giovani che sono assoggettati al solo regime contributivo, premialità che riesce a tenere in equilibrio chi nel giro di qualche anno vedrà la pensione e chi sta iniziando oggi e avrà la pensione tra 35-38-40 anni. In più, abbiamo introdotto un’aliquota minima del 12%, che darà diritto a una pensione pari al 40% circa degli ultimi redditi, ma con la possibilità di versare un’aliquota maggiore con un premio che può arrivare fino al 25% a carico della Cassa. In questo modo, chi decide di versare anzichè il 12%, il 15, il 16 o il 17% potrà arrivare ad avere una pensione pari al 55-60% degli ultimi redditi. Per dare una traccia al nostro iscritto, dal 2015 è attivo sul sito della Cassa un programma di simulazione chiamato Pes, che consente di calcolare la pensione in base ai contributi versati e, al contrario, consente di fissare l’obbiettivo ideale di pensione calcolando a ritroso quanti contributi sono necessari per raggiungere l’obbiettivo. Stiamo infine – conclude Guffanti – potenziando il welfare di categoria: una copertura medico-sanitaria che consente di coprire i grandi eventi morbosi e gli interventi chirurgici completamente a carico della Cassa; nel 2014 abbiamo rafforzato il sostegno alla maternità, riconoscendo alle neo mamme una quota aggiuntiva a ciò che prevedono le norme da 1700 a 3 mila euro, visto che la nostra categoria si sta femminilizzando e oggi le neo iscritte superano i neo iscritti; abbiamo poi potenziato le coperture per le Rsa (assistenza agli anziani) e le borse di studio per i figli dei commericalisti o per gli stessi commercialisti per sostenere la formazione professionale e a favore dei figli orfani o di dottori commercialisti che hanno figli con problemi di handicap”.