Garofani: monitoriamo Libia, ma no intervento senza un piano

"Serve governo di unità nazionale. Possibili interventi mirati"

MAR 11, 2016 -

Roma (askanews) – L’Italia tiene sotto controllo la situazione in Libia, è pronta ad azioni “mirate” anti-terrorismo, ma un vero e proprio intervento è ipotizzabile solo dopo la nascita di un governo di unità nazionale nel paese nordafricano. Lo ha spiegato ad askanews il presidente della commissione Difesa di Montecitorio Francesco Garofani, Pd.

“C’è la consapevolezza dell’importanza del tema libico, ma anche la consapevolezza che oggi non ci sono le condizioni politiche e diplomatiche perché un eventuale intervento militare possa essere efficace”. Il primo requisito è la “costituzione di un governo di unità nazionale”.

Garofani nega pressioni Usa per un intervento, “dopo il colloquio tra il presidente Sergio Mattarella e Barack Obama c’è stata piena identità di vedute sulla necessità che ci sia come premessa politica la nascita di un governo di unità nazionale”.

Questo non significa che l’Italia resterà a guardare, nel frattempo: “Ci sono circa 5mila combattenti che fano riferimento all’Isis ed è possibile che ci siano missioni mirate antiterrorismo affidate a forze di intelligence. Nell’ultimo decreto misisoni è stato inserito un emendamento che riguard questa possibilità”. Per quanto riguarda un intervento vero e proprio, “bisogna sapere come si entra e come si esce”.