Pechino (askanews) – La Cina ha tagliato le sue stime di crescita per il 2016. Il Pil cinese si dovrebbe fissare intorno a una quota tra il 6,5 e il 7%. Un ulteriore segnale delle difficoltà che sta incontrando una delle principali economie mondiali a causa delle sfide poste da una crisi di sovraproduzione e da un mercato debole.
L’annuncio è stato dato dal premier cinese Li Keqiang in un intervento all’Assemblea del popolo.
“Fissando le stime di crescita in una forbice tra il 6,5 e il 7%, abbiamo valutato la necessità di completare la costruzione di una società moderatamente prospera sotto tutti i punti di vista e quella di proseguire il piano di riforme strutturali” ha detto il premier. “In questo modo controlleremo le aspettative del mercato e lo manterremo stabile” ha concluso Li Keqiang.
Il primo ministro cinese ha comunque messo in guardia il paese dichiarando che un’analisi globale di tutti i fattori coinvolti mostra come quest’anno la Cina dovrà affrontare altri e più complessi problemi sulla via dello sviluppo e per questo dovrà prepararsi ad affrontare una difficile battaglia.
(Immagini Afp)