Etiopia, sviluppo a rischio a causa dei cambiamenti climatici

SottotiSiccità record e il ruolo della cooperazione italianatolo

MAR 3, 2016 -

Roma, (askanews) – Tutela ambientale ma anche diffusione della salute e consapevolezza degli equilibri geopolitici del Corno d Africa come basi per costruire nuovo e duraturo sviluppo.

E’ quanto percepito nel corso della recente missione parlamentare italiana in Etiopia, e ribadito nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza dell Ambasciatore Etiope Mulugeta Alemseged Gessesse, con Fabio Melloni dell Ufficio emergenze e Stati fragili dell Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Intervenuta nel finale anche Lia Quartapelle Procopio, capogruppo Pd in commissione Esteri a Montecitorio

Ad Addis Abeba, in un paese che vive il contrasto di avere un forte sviluppo economico e di essere invece ridotto allo stremo da una siccità eccezionale, e che come ha ricordato l’ambasciatore conosce storicamente questo problema ma mai con effetti così gravi a causa del cambiamento climatico e dello sviluppo stesso dell’Etiopia, ai parlamentari è apparso ancora una volta chiaro come la geografia affidi all’Italia un ruolo di cardine tra Europa e Africa, e come la questione delle migrazioni vada ormai inquadrata in cause strutturali che pongono l’impatto delle calamità naturali e climatiche al centro della riflessione globale. Chiara Braga, responsabile nazionale ambiente del Partito democratico:

“L’Etiopia, come tutta la regione del Corno d’Africa, è interessata da una delle siccità più gravi degli ultimi decenni che ha ricadute importanti sulla qualità della produzione agricola e sul sostentamento della popolazione. Occuparsi di questi temi così come sta facendo da anni in modo ammirevole la cooperazione italiana è un segnale anche della nuova strategia della cooperazione su cui l’agenzia ha deciso di puntare e di cui abbiamo dato risalto con questa iniziativa”.

Impressionanti gli effetti della ricaduta del disastro ambientale in corso in Etiopia, come emerge dai numeri elencati da Stella Bianchi, presidente del gruppo interparlamentare per l’ambiente Globe Italia:

“Sono più di 10 milioni gli etiopici che rischiano per la drammatica carenza di acqua. E’ l’impatto del “nino”, fenomeno che si presenta ogni 5 anni ma che stavolta è particolarmente caldo portando fenomeni di siccità estrema”.

Dalla cooperazione italiana sta in ogni caso arrivando un sostegno concreto, con l’agenzia impegnata sul campo non solo rispetto all’emergenza siccità. Come riassume Fabio Melloni:

“Soprattutto con programmi agricoli e programmi di riconversione. E poi l’acqua, che è il grande problema di questi paesi”.