Il Papa incontra gli imprenditori: appello contro la precarietà

La prima udienza in Vaticano nella storia di Confindustria

FEB 27, 2016 -

Città del Vaticano (askanews) – Fare impresa senza dimenticare l’etica e la dignità dell’uomo. Dare una mano alle famiglie, agli anziani e ai giovani, “prigionieri della precarietà”; mettere al centro dell’azienda la persona. Papa Francesco ha indicato ai capitani d’industria le categorie da proteggere e la strada maestra da percorrere. Lo ha fatto alla prima udienza in Vaticano in 106 anni di storia di Confindustria, alla presenza di settemila imprenditori guidati da Giorgio Squinzi, in occasione del Giubileo dell’industria. Particolare l’attenzione del pontefice al tema della disoccupazione giovanile. “E che dire dei giovani che prigionieri della precarietà o di lunghi periodi di disoccupazione, non vengono interpellati da una richiesta di lavoro che dia loro, oltre a un onesto salario, anche quella dignità di cui a volte si sentono privati”.

Secondo Bergoglio al centro di ogni impresa ci deve essere l’uomo: “non quello astratto, ideale, teorico – ha spiegato – ma quello concreto, con i suoi sogni, le sue necessità, le sue speranze e le sue fatiche”. E poi un nuovo appello agli imprenditori italiani che hanno riempito l’aula Paolo VI. “La vostra via maestra sia sempre la giustizia, che rifiuta le scorciatoie delle raccomandazioni e dei favoritismi, e le deviazioni pericolose della disonestà e dei facili compromessi”, ha concluso il Papa.