Libia, Consiglio supremo di Difesa: Italia pronta a intervenire

Esaminate al Quirinale anche le questioni Iraq e Immigrazione

FEB 26, 2016 -

Roma (askanews) – Se le autorità libiche dovesserlo richiederlo, l’Italia sarebbe pronta a intervenire con una missione militare di supporto. Lo ha stabilito il Consiglio superiore della Difesa, convocato al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per esaminare, tra l’altro, “la situazione internazionale e dei principali scenari di conflittualità e di crisi, con particolare riferimento alla Libia, alla regione iracheno-siriana e alle altre aree di insediamento ed espansione dello Stato Islamico, di maggiore e più diretto interesse per la sicurezza nazionale”.

Il piccolo contingente che verrebbe inviato in Libia dovrebbe occuparsi di addestrare le forze armate locali e sorvegliare siti sensibili come ambasciate e palazzi istituzionali. Non dovrà essere vissuto dai libici come “forza di occupazione” e quindi dovrà agire in sinergia con i militari locali.

La scelta, dunque, è in linea con quanto aveva già sottolineato nei giorni scorsi il ministro della Difesa Roberta Piniotti, secondo la quale, qualunque intervento in Libia non può prescindere da un accordo con le autorità locali in una logica di coalizione ma la priorità resta la stabilizzazione del Paese con un governo di accordo nazionale.

All’ordine del giorno anche la situazione in Iraq, dove presto verranno inviati dei rinforzi: 130 militari ad Erbil con il compito di occuparsi dei feriti e circa 500 a protezione dei lavori della ristrutturazione della diga di Mosul.

Si è parlato infine anche di Immigrazione e delle possibili infiltrazioni terroristiche. E proprio a poche ore dal vertice, a Venezia, è stato fermato dai Carabinieri del Ros un immigrato macedone che reclutava futuri guerriglieri mujaheddin da mandare in Medio Oriente.