Accordo Confapi, Fiom e Tor Vergata per 60 borse di studio

Due milioni in 3 anni per lavoratori metalmeccanici e loro figli

FEB 23, 2016 -

Roma, (askanews) – Confapi, Fiom, ente bilaterale dei lavoratori metalmeccanici e università “Tor Vergata” di Roma hanno firmato un protocollo d’intesa, con il quale si dà il via a un progetto di welfare attivo per favorire il diritto alla laurea dei lavoratori delle aziende metalmeccaniche e dei loro figli.

L’iniziativa si chiama “Obiettivo laurea”. Vuole contrastare il calo delle immatricolazioni, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, e ridare speranza di un futuro ai lavoratori e alle loro famiglie nella convinzione che l’investimento nella formazione e nel capitale umano sia uno dei migliori antidoti alla crisi economica.

Si tratta di un progetto sperimentale che, a partire da “Tor

Vergata”, sarà replicato in altre sette università. Saranno cofinanziate 160 borse di studio triennali per la frequenza ai corsi di laurea, anche online, a partire dal prossimo anno accademico. La copertura delle spese sarà totale, come spiega il rettore dell’università “Tor Vergata”, Giuseppe Novelli: “Mantenere un figlio all’università costa 11.400 euro ogni anno tra tasse, libri, vitto e alloggio. E’ un peso enorme per le famiglie in un momento di crisi. Noi facciamo un ciclo triennale di laurea. Il candidato viene scelto, si iscrive ed esce con un pezzo di carta, cioè con un titolo”.

Per il triennio sono stati stanziati poco più di 2 milioni di

euro, per metà finanziati dall’università “Tor Vergata” e per

la parte restante dall’ente bilaterale. Per il primo anno, le borse di studio saranno concesse sulla base di reddito e valutazione del percorso di studi precedenti, attraverso una selezione operata da un comitato tecnico-scientifico. Per gli anni successivi saranno confermate in base al merito. A illustrare l’iniziativa è il presidente della Confapi, Maurizio Casasco: “Diamo un’opportunità concreta attraverso un welfare attivo vero. Non solo a parole, ma con un progetto di sostegno al reddito per dare una chance ai lavoratori e ai loro figli che non hanno opportunità economiche per affrontare l’università e potersi laureare”.

Il progetto nasce dal contratto nazionale siglato nel 2013 da Fiom e Confapi. A sottolinearne l’importanza è il leader della Fiom, Maurizio Landini: “E’ un’esperienza molto importante che dimostra come

nei contratti nazionali e anche attraverso la bilateralità si

possano fare delle cose che riguardano direttamente l’estensione

dei diritti delle persone che lavorano”.