Editoria, battibecco Renzi-Iacopino su “schiavitù” giornalisti

Premier: in Italia no barbarie. Il sarcasmo del presidente Odg

DIC 29, 2015 -

Roma (askanews) – Battibecco a più riprese tra Matteo Renzi e il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino sulle condizioni di “schiavitù” di molti cronisti in Italia. Aprendo la conferenza stampa di fine anno del premier, Iacopino ha parlato del problema delle basse retribuzioni di molti giornalisti e della “schiavitù” cui sono sottoposti da alcuni editori.

“C’è una schiavitù che non solo è tollerata ma è codificata in contratti: 4.920 euro lordi l’anno, questo è quello che vale il lavoro giornalistico nel civile nordest. 4.920 euro per un lavoro senza limiti ne’ di oraraio, ne’ di quantità di articoli, tasse, spese, oneri previdenziali, foto e video compresi”.

Pronta e dura la replica del presidente del Consiglio.

“Non credo che si sia schiavitù o barbarie in Italia. Lo dico con estremo rispetto ma aggiungo che la mia posizione sull’Ordine dei giornalisti è per l’abolizione”.

I due sono tornati poi sull’argomento: per Renzi sono altre le situazioni drammatiche nel mondo per i giornalisti, e ha citato il rapporto 2015 di Reporter senza frontiere, ma Iacopino ha replicato che una barbarie più grande non annulla un’altra barbarie, ribadendo che 4.900 euro all’anno pagati ai precari sono schiavitù.