Pagnoncelli: Gli italiani oggi, individualisti ma generosi

Il sondaggista autore de "Le mutazioni del signor Rossi"

DIC 17, 2015 -

Roma, (askanews) – Negli studi di askanews, Nando Pagnoncelli per raccontare “Le mutazioni del signor Rossi, gli italiani fra mito e realtà” con una prefazione di Giovanni Floris. “Vorrei rinunciare a numeri, statistiche, grafici e tabelle cioé alla materia prima del mio lavoro quotidiano” scrive Pagnoncelli nella quarta di copertina “e fare tesoro delle centinaia di sondaggi svolte negli ultimi trent’anni per capire come è cambiato il signor Rossi, come è cambiata l’Italia cioè tutti noi”.

Perché l’Italia, spiega Pagnoncelli in studio, “è cambiata profondamente a partire da un momento simbolico, il referendum sul divorzio del 1974, che mette al centro le istanze individuali. Da quel momento in poi la dinamica dei diritti individuali è continuata; esiste dunque una difficoltà a trovare un giusto equilibrio fra le legittime istanze individuali e l’interesse generale di un paese”.

Altra conseguenza è lo scollamento della politica dal comune sentire. “Nei momenti in cui si sono indebolite le grandi narrazioni e il voto è diventato meno ideologico e più libero, il nostro paese ha sperimentato nuove formule che hanno deluso l’elettorato, mentre la politica continua a cercarne il favore in un clima da campagna elettorale permanente” che peggiora le cose, osserva Pagnoncelli. Tuttavia i cittadini si sentono “spettatori” del processo politico: “Possono fischiare o applaudire ma prendono le distanze”.

Il nuovo “signor Rossi” ha anche dei pregi: una grande capacità di adattamento, e “forme un po’ ambivalenti di partecipazione sociali: il volontariato è diffuso, le donazioni sono rilevanti, come si si facesse strada un civismo fai-da-te che prescinde dalle istituzioni e dal contratto sociale. Dunque scarsa fiducia nelle istituzioni, ma questo non significa che gli italiani pensino soltanto a se stessi”.