Innovazione, da Sapienza e Maire Tecnimont un polo su biopolimeri

Il centro punta a creare terreno fertile per spin off e start up

DIC 9, 2015 -

Roma, (askanews) – Un polo di ricerca per la produzione di biopolimeri e lo studio di nuovi materiali, ma anche un centro di alta formazione. E’ quanto prevede un accordo di collaborazione tra Maire Tecnimont e Università Sapienza, siglato oggi dal presidente del colosso ingegneristico e dal rettore del primo ateneo romano.

Le attività saranno sviluppate presso la storica sede romana della Tecnimont in zona Tiburtina, che sarà trasformata in un polo di ricerca applicata, mettendo a disposizione dell’Università uffici, attrezzature e laboratori per la sperimentazione su impianti pilota. Il centro punta anche a diventare un polo di attrazione per aziende a forte orientamento tecnologico.

Un progetto che si svilupperà per gradi, come ha spiegato il presidente di Maire Tecnimont Fabrizio Di Amato: “Intanto partiamo dalla storia del nostro gruppo, si parte con un progetto di ricerca sui biopolimeri. L’idea è che in questo centro si farà innovazione, quindi partendo dai prodotti esistenti, quindi un processo di innovazione che è necessario per tutti e per il sistema industriale, e poi un centro anche di formazione perchè è fondamentale poi per la successiva ricerca”.

Il fine è anche quello di contribuire alla nascita di nuove imprese? “Assolutamente sì, l’idea è proprio questa, che dalla collaborazione con l’Università e le idee nascano delle startup. Oggi con questo accordo è nata già la prima, è partita oggi stesso a valle del Master Agreement con l’Università e ci auguriamo che a breve ne partiranno altre”.

Per l’Università un’ottima occasione per la crescita economica del territorio e per l’alta formazione dei propri studenti, come ha spiegato il rettore della Sapienza Eugenio Gaudio. “Tecnimont è una delle più importanti aziende italiane, per la Sapienza è un partner strategico per il perseguimento di quegli obiettivi di cosiddetti terza missione, che vuol dire un’interazione forte con il territorio per poter lavorare in stretta sinergia fra i laboratori di ricerca e i giovani dell’Università e le aziende produttive con un alto valore tecnologico innovativo, quindi siamo veramente lieti di aver concluso questo accordo che parte con una ricerca sui biopolimeri ma diciamo è finalizzata ad ampliarsi su molte altre tematiche e creare anche la possibilità di spin off e start up per i nostri studenti”.