COP21, Descalzi: forte l’impegno Eni sui temi ambientali

Futuro energetico prossimo da mix rinnovabili e gas

DIC 9, 2015 -

Le Bourget, (askanews) – Anche i grandi player economici mondiali, e non solo del settore energetico, protagonisti alla COP21 di Parigi, la conferenza mondiale sul clima. Dalle major globali, che per l’iniziativa “Caring for climate”, significa un consesso di 450 ceo di 65 paesi, è arrivato lo stimolo al fare più, e soprattutto meglio, nei confronti dei governi degli oltre 190 stati che aderiscono alla convenzione sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite e che si sono ritrovati a Le Bourget, a nord di Parigi, per tentare di arginare la pericolosa escalation della crescita della temperatura globale del pianeta.

In prima fila anche uno dei campioni nazionali italiani, come ha ricordato nella giornata inaugurale della COP21il presidente del consiglio Matteo Renzi, l’Eni. Con l’amministratore delegato Claudio Descalzi presente a Le Bourget, sede della conferenza sul clima, proprio nelle giornate più intense del negoziato politico ed in occasione di un high level meeting della business community mondiale. Una colazione di lavoro dove Descalzi ha incontrato il segretario generale delle nazioni unite Ban ki-moon, il segretario di stato Usa John Kerry e il ministro degli esteri francese e presidente della COP21, Laurent Fabius.

Sul tavolo la visione strategica del mondo economico rispetto alla lotta ai cambiamenti climatici, la conferma dell’impegno comune e alcune indicazioni di metodo ai governi per provare, stavolta davvero a Parigi, ad essere realmente efficaci nel momento delle scelte. Claudio Descalzi:

“Si sta delinenando un cammino per i paesi sviluppati e uno per quelli in via di sviluppo, ed è corretto. Ma sta emergendo anche il concetto che le rinnovabili da sole non sono la soluzione immediatamente perseguibile e nemmeno nei prossimi decenni, vanno accompagnate da carburante non inquinante come il gas e su questo Eni sta lavorando molto non a parole ma con i fatti”.

Ma senza definire delle policy precise in campo energetico il solo voler realizzare a Parigi dei target, pur importanti, come i 2 gradi in discussione a Parigi, non assicura il raggiungimento degli obiettivi. Occorre dunque per Descalzi muoversi a livello europeo con politiche che non presentino paradossi, come succede invece sostenendo il rinnovabile senza al contempo affossare definitivamente il carbone, e soprattutto salvaguardando il potenziale strategico dell’industria europea di settore.

“I target sono importanti ma a livello europeo bisogna capire il ruolo delle policy, per non fare dell’Europa l’unica a prendere di nuovo impegni vincolanti e guardando anche alla salvaguardia del settore privato e delle compagnie europee”.