Assicurazioni e digitale, i telematics estesi ad altri settori

Focarelli e Baronio spiegano Osservatorio Ania -Bain Company

DIC 4, 2015 -

Roma, (askanews) – Una rivoluzione nel settore assicurativo grazie al digitale: le migliori esperienze, le prospettive e i ragionamenti su come rendere questa rivoluzione efficiente per le imprese e soprattutto per i clienti sono raccolte nell’osservatorio Ania Bain & company Telematics, Connected Insurance & Innovation, di cui è stata presentata l’edizione 2016. A spiegarlo, in una intervista a Askanews, Dario Focarelli, direttore generale dell’Ania e Franco Baronio, senior partner di Bain & Company.

Un’osservatorio dedicato al settore assicurativo ma che ha un grande potenziale di estensione: “i telematics, e la scatoletta nera, nascono nel settore auto e in Italia, ma possono essere estesi a tutti i rami assicurativi, ed anche ad altri settori, perché collegati all’internet of things, ovvero gli oggetti collegati attraverso la rete”, ha spiegato Baronio.

I vantaggi, secondo Focarelli, “sono molteplici: gli assicuratori hanno sempre cercato di capire il rischio, le persone che avevano davanti e che tipo di rischio potevano creare. Oggi si può monitorare il rischio non solo per approssimazione, ma nel concreto. E questo dà la possibilità di dare il prezzo giusto al rischio e quindi, in molti casi arrivare ad una riduzione del prezzo”. E’ successo in moltre aree del paese grazie alla scatoletta nera. E inoltre questi strumenti possono indurre a comportamenti più virtuosi diminuendo il rischio complessivo. D’altra parte ci sono esigenze nuove di tutela della privacy e della sicurezza. Tutto ciò non è semplicissimo ma questo vuole fare il nostro osservatorio”.

L’Italia in questo settore è un’eccellenza. I telematics nascono da un punto di vista industriale in Italia ed il nostro paese, ha aggiunto Baronio, “è guardato dai mercati internazionali come il mercato eccellente, più avanzato sull’utilizzo di questi strumenti. L’osservatorio può diventare una valorizzazione dell’eccellenza italiana non solo nell’ambito assicurativo ma immaginando anche un ecosistema di imprese che opereranno all’interno di questo circuito con servizi, strumenti e device”.