Energia sostenibile, 100 storie di eccellenza italiana

Le raccoglie un rapporto di Enel e Fondazione Symbola

NOV 25, 2015 -

Roma, (askanews) – Cento storie di eccellenza italiana nel cammino verso l’energia pulita, dalla generazione alla distribuzione, dalla manutenzione degli impianti all’efficienza dei consumi. Le raccoglie, senza pretesa di esaustività, il rapporto “100 Italian Energy Stories”, curato da Enel e Fondazione Symbola che dimostra la leadership italiana nell’elettricità sostenibile.

Per esempio non tutti sanno che l’Italia è all’avanguardia nel mondo per contributo del fotovoltaico nel mix elettrico nazionale. Il primo, a pari merito con la Spagna, per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica, e secondo in Europa per l’efficienza nei consumi.

Insomma, alla Cop21, l’imminente Conferenza mondiale sul clima di Parigi, il nostro Paese si presenta con le carte più che in regola, come ha spiegato Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel: “L’Italia sta dando un contributo non soltanto alla Conferenza di Parigi ma anche alla lotta al cambiamento climatico in senso lato, perchè siamo uno dei Paesi più efficienti dal punto di vista dei consumi energetici, sia per unità di Pil che per unità di prodotto, e abbiamo un grandissimo ‘track record’ nel campo delle energie rinnovabili e in tutto quello che è efficienza energetica. Quindi siamo un Paese virtuoso da questo punto di vista, ma non solo perchè c’è la Conferenza di Parigi: da sempre lo siamo. Quindi il nostro contributo come Paese – anche se siamo piccoli – è molto grande”.

Ma che ruolo può giocare l’Italia per una buona riuscita della COP21? Lo abbiamo chiesto a Ermete Realacci, deputato Pd e presidente della Fondazione Symbola.

“L’Italia ovviamente deve andare a Parigi dentro l’Europa – ha detto -, l’Europa sicuramente può fare di più, ma parliamoci chiaro: gli accordi sul clima finora sono stati in piedi perchè l’Europa ha fatto l’Europa: se non ci fosse stata l’Europa non ci sarebbe stata l’applicazione degli accordi di Kyoto. Oggi l’Europa deve mantenere questo primato, che è anche un primato sulle tecnologie, sul futuro, e quindi l’Italia da un lato è dentro l’Europa e dall’altro deve mettere a frutto i suoi talenti”.