Enav, da Ciampino via al futuro satellitare del controllo aereo

Validazione sistema Aireon, la rivoluzione dai tempi del radar

NOV 16, 2015 -

Roma, (askanews) – Il futuro dell’air traffic management è ormai legato al satellite, come conferma l’accordo internazionale recentemente firmato a Ginevra in occasione della conferenza ospitata dall’agenzia della Nazioni Unite ITU, l’International Telecommunication Union, che prevede proprio l’uso dei satelliti per controllare e gestire le rotte degli aerei commerciali.

Un cambiamento sostanziale che migliorerà di molto la sicurezza aerea e che vede Enav, la Società nazionale per l’assistenza al volo, in prima fila in virtù dell’investimento di 61 milioni di dollari con il quale ha acquistato il 12,5% di Aireon, l’azienda statunitense del gruppo Iridium che, entro il 2018, realizzerà il primo sistema globale di sorveglianza satellitare per il controllo del traffico aereo.

Non solo: presso il proprio Centro Enav di Controllo d’Area di Roma, a Ciampino, vera eccellenza del settore, trova sede il “Centro sperimentale e prototipale per la validazione del sistema Aireon”. Si tratta del centro ufficiale per l’Europa (l’unico altro al mondo è in America) per la sperimentazione ed il supporto del sistema Aireon, il cui stato di avanzamento è stato presentato nel Kick Off Meeting a tutti gli azionisti.

Iacopo Prissinotti, responsabile delle strategie internazionali di Enav.

“I primi satelliti verranno lanciati a marzo dell’anno prossimo e a fine 2017 il sistema sarà operativo. L’obiettivo non è solo mettere in operazione il sistema ma di rendere da subito disponibile questo servizio a tutti gli utilizzatori, che sono i service provider, cioè gli Enav mondiali, già all’atto della messa in operazione del servizio”.

Completata la costellazione di 66 unità orbitanti si potrà avere la sorveglianza attiva e si conoscerà identità, posizione e quota di un qualsiasi velivolo in tutto il globo. Insomma episodi come quello della scomparsa misteriosa del volo della Malaysia Airlines nel 2014 non si ripeteranno. Lo conferma Don Thomas, presidente e ceo di Aireon:

“La tragedia del volo malese MH370 ha reso evidente al mondo ciò che la comunità dell’aviazione già sapeva, cioè che più del 70% del mondo non è coperto da servizi di sorveglianza aerea. Gli aerei non sono tracciati sugli oceani, o sopra i poli. Aireon metterà in rete i dati di 66 satelliti, raggiungendo così una copertura del 100% di tutti gli aerei che volano nel mondo. Si tratta di una joint venture che vede insieme Enav, NAV Canada, il service provider irlandese Iaa e danese Naviair ed Iridium nel più grande avanzamento per l’aviazione dai tempi dell’introduzione del radar negli anni ’40”.