Le donne possono: Tim girls hackathon, maratona tech al femminile

A Milano sfida tra 70 studentesse per un'app contro cyberbullismo

NOV 12, 2015 -

Milano, (askanews) – Si sono sfidate a suon di algoritmi per sviluppare una app contro il cyberbullismo. Sono le 70 studentesse milanesi che hanno partecipato al Tim girls hackathon, una maratona tecnologica tutta al femminile che vuole rompere gli schemi culturali legati alle differenze di genere. Carlotta Ventura, direttore brand strategy&media di Telecom Italia

“Il timgirlshackathon, la tappa milanese, è una maratona nella maratona le ragazze degli ultimi anni dei licei impareranno le basi della programmazione. La maratona è più ampia è una corsa a tappe, questa è la terza dopo Roma e Bologna e poi faremo Venezia torino Napoli e Catania dove incontreremo più ragazze possibile per spiegare che c’è una opportunità per loro”.

Il progetto di Tim, realizzato in collaborazione con Codemotion, ha due finalità

“L’obiettivo è quello di trasmettere ai ragazzi come la rete utilizzata in modo consapevole sia una straordinaria possibilità. L’altro obiettivo è di dare la possibilità alle ragazze di non porsi dei limiti preconcetti: il

mondo delle materie scientifiche è aperto anche alle più

giovani” La giornata di lavoro, che ha visto trionfare BLock, una app che blocca le foto rubate, utilizzate impropriamente sui profili fake, è stata anche l’occasione per due mentor speciali di spingere queste ragazze a scardinare gli stereotipi di genere. Paola Bonomo, direttore marketing per il sud Europa di Facebook e Claudia Parzani, avvocato e presidente di ValoreD.

“A queste ragazze consiglio di non lasciarsi mai dire da nessuno che qualcosa non si può fare ma avere obiettivi davanti a sè che

nessuno ti puo’ impedire di raggiungere”.

“Le ragazze oggi hanno una opportunità molto grande: possono pensare di lavorare in tutti i settori e pensare di occupare tantissime poltrone che raramente sono occupate da donne. A loro dico di essere ambiziose ma anche di divertirsi, fare le cose con passione e soprattutto credere che possono fare tutto”.