Salvini a sit-in anti-migranti a Padova: “Via chi rompe le balle”

Ma non va dai centri sociali alla caserma-tendopoli Prandina

NOV 6, 2015 -

Roma, (askanews) – Matteo Salvini ha preso parte al sit-in della Lega Nord davanti alla prefettura di Padova, per protestare contro l’accoglienza dei migranti, in particolare contro la tendopoli per profughi allestita alla ex caserma Prandina. A Padova per manifestare contro i migranti? “No, per manifestare contro lo Stato italiano, che trova soldi per tutti, tranne che per gli italiani e i padovani in difficoltà” dice il leader della Lega. “Non è possibile che ci siano delle tendopoli a Padova, gli alberghi a Noventa, gli alberghi a Venezia, gli alberghi a Vicenza con migliaia di persone in difficoltà, bisogna accogliere chi veramente scappa dalla guerra ed è una minoranza, ma quelli che non scappano da nessuna guerra, che sono qui a mangiare, a bere e a rompere le palle e a giocare a pallone, devono tornare da dove sono arrivati. Però ripeto la colpa non di questi immigrati, ma di uno Stato ladro e di un governo e di un prefetto incapaci, che permettono tutto questo”.

Peccato però che Salvini non si sia mosso dalla prefettura e non sia andato alla caserma Prandina, dove lo attendevano più di 300 militanti dei centri sociali e di altre associazioni. Spiega Davide Filippi dell’associazione Bios Lab: Siamo in tanti oggi e in tanti abbiamo chiuso tutte le entrate della Prandina in solidarietà con i migranti, con i quali da settimane ogni giorno veniamo a parlare. Oggi lo diciamo in modo chiaro così come sta succedendo in tute le città e come succederà questo fine settimana a Bologna Salvini non avrà diritto di esprimere i propri messaggi razzisti”.