Incendi in Indonesia: è colpa dell’industria dell’olio di palma

Il video denuncia di un ambientalista franco-indonesiano

OTT 28, 2015 -

Giacarta (askanews) – “Presidente Joko Widodo, mi chiamo Chanee, vengo dall’Europa ma da 17 anni abito a Kalimantan, nella provincia di Palangkaraya”.

Comincia così il video di un franco-indonesiano che vive da quasi vent’anni sull’isola di Borneo, indirizzato al presidente indonesiano per denunciare l’industria dell’olio di palma come principale responsabile degli apocalittici roghi che stanno devastando da mesi l’arcipelago del Sud-est asiatico.

Gli incendi che hanno colpito l’Indonesia negli ultimi mesi hanno rilasciato nell’atmosfera enormi quantità di gas serra, minacciando la salute e la sopravvivenza di tutto l’ecosistema regionale. Tra le cause principali degli incendi da più parti si segnala la deforestazione selvaggia che in Indonesia viene praticata da anni, con lo scopo principale di far posto alle piantagioni di palma al fine di estrarrne l’olio, di cui l’Indonesia è il primo produttore mondiale, un ingrediente sempre più richiesto dall’industria alimentare, e non solo, internazionale.

Il video denuncia è opera di Chanee, battezzato Aurélien Brulé, un attivista ecologista franco-indonesiano trasferitosi nel Borneo per la difesa dei gibboni indonesiani, primati a rischio di estinzione. Aurélien/ Chanee è molto arrabbiato a causa dei ricorrenti incendi delle foreste, carbonizzate sull’altare del profitto in salsa di olio di palma.

“Quello che ho cercato di far capire al presidente, spiega Chanee, è che l’industria dell’olio di palma ha prodotto un fenomeno del tutto nuovo che spinge i proprietari terrieri, sotto l’impulso delle richieste del settore, a bruciare i loro terreni per coltivare piantagioni di palme da olio per alimentare la vendita del prodotto finale”.

Corruzione, nepotismo e intimidazioni mafiose, secondo Chanee, sono gli strumenti più utilizzati per oliare gli ingranaggi che stanno ammorbando l’aria in tutto il Sud-est asiatico.

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“Ci parlano tutti i giorni dei cambiamenti climatici, delle conferenze internazionali che finalmente cambieranno le cose. Ma oggi abbiamo sotto gli occhi una produzione gigantesca di gas a effetto serra che si propagano nell’atmosfera, centinaia di migliaia di ettari di foreste dati volontariamente alle fiamme, una popolazione che sta morendo soffocata e di tutto questo nei media non c’è praticamente traccia, s’indigna Chanee. Francamente, non riesco proprio a capirlo”.

(Immagini Afp)