Garante scioperi Alesse: troppi scioperi, stop nei grandi eventi

Ho proposto intesa ma mi è stato risposto 'picche'

OTT 16, 2015 -

Roma, (askanews) – In vista del Giubileo, scatta l’allarme scioperi nei servizi pubblici essenziali e in particolare nel trasporto pubblico locale. Parliamo di scioperi e lo facciamo con il presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Roberto Alesse.

Presidente negli ultimi tempi molta sensazione hanno destato gli scioperi in particolare nei servizi pubblici essenziali, nei trasporti pubblici locali e anche nei beni culturali. Dall’inizio dell’anno 1.561 proclamazioni di sciopero, con un aumento del 7,5% e con 1.055 azioni di sciopero effettive con un incremento del 6%. In particolare, nei trasporti pubblici locali c’è stato un incremento del 7,5% delle proclamazioni di sciopero, con 193 scioperi effettivi, con un aumento del 42%. Alesse recentemente ha proposto una legge che inserisca la possibilità di una franchigia nei periodi di grandi eventi nazionali e internazionali come ad esempio il giubileo che sta arrivando, però è stato attaccato duramente dai sindacati che hanno giudicato questa proposta come una invasione di campo estemporanea.

“Diciamo subito due cose – commenta Alesse – in Italia si sciopera troppo e questo non è degno di un paese che si voglia definire civile e moderno. Il numero degli scioperi nei servizi pubblici essenziali è aumentato a dismisura in una situazione che il conflitto complessivo si è aggravato e paradossalmente dico una cosa: che in questo settore dove i servizi pubblici essenziali sono pagati con i soldi del contribuente si dovrebbe scioperare il meno possibile. Capisco lo sciopero nel settore privato, nell’ambito del settore industriale perché c’è una contrapposizione molto forte tra lavoratore e datore di lavoro, ma dovrebbe essere l’ipotesi residuale quella di scioperare in questo settore. Detto questo va anche detto che, in questo settore, non si riescono a rimuovere le cause da cui originano gli scioperi e su questo è tempo davvero di fare un’ampia concertazione tra tutti i protagonisti del conflitto: datori di lavoro, sindacati, autorità di garanzia e anche in realtà il governo. Che si aspetta ad aprire un tavolo tecnico sul trasporto pubblico locale. Tutti insieme, governo, autorità, parti sociali”.

I sindacati giudicano però questa proposta come un attacco a una norma garantita per costituzione, parlano addirittura di attacco alla costituzione. Secondo Alesse, “questo ovviamente è eccessivo. Se la sono presa a seguito della mia audizione al senato. Dove ho detto che c’è bisogno non di una norma specifica pro Giubileo, ma di una norma di carattere generale da inserire dentro la legge 146 che disciplina l’esercizio del diritto di sciopero e che dica che in occasione di alcune, solo di alcune, giornate rappresentative di carattere nazionale o internazionale, peraltro non su designazione dell’autorità di garanzia ma del governo, ebbene queste giornate si devono tradurre in giornate di franchigia dove non è possibile scioperare perché c’è da salvaguardare l’immagine del paese, l’interesse nazionale e ovviamente poi i cittadini e utenti, tutti coloro che in occasione di eventi straordinari vengono qui in Italia”.

Questo periodo di franchigia, insiste Alesse, non varrebbe per tutta la durata del giubileo, ma solo alcuni giorni particolari, all’interno del periodo giubilare: “Io sono arrivato a fare questa proposta di sistema, di introdurre una norma che va a regime anche perché in precedenza, molti mesi prima, avevo sollecitato tutti i protagonisti del conflitto e avevo invitato anche il governo ad intervenire in sede tecnica, cioè in sede di autorità a siglare un protocollo d’intesa che fissi una tregua sindacale sempre con riferimento ad alcune giornate caratteristiche, rappresentative del giubileo e mi è stati risposto ‘picche’ anche sul piano formale. I sindacati sono stati invitati e non sono venuti e hanno scritto all’autorità dicendo che non sarebbero in realtà venuti stessa cosa è avvenuta sul versante del governo, dove un silenzio inquietante è calato su questa vicenda. Da qui, per salvare quello che protrebbe appunto accadere e cioè che durante questa vetrina eccezionale anche se sarà un giubileo ‘low profile’ di evitare che i servizi pubblici essenziali possano in realtà saltare in aria semplicemente perché è in atto una forte contrapposizione tra sindacati e governo.

Quindi secondo il suo parere il giubileo potrebbe essere a rischio senza una moratoria sulle azioni di sciopero? “Mancano poche settimane dall’inizio del giubileo – risponde Alesse – rilancio questa proposta di venire in sede tecnica come fu fatto nel 2000 all’epoca del giubileo a siglare un patto di tregua sindacale se non si vuole arrivare a una modifica in sede ordinamentale della legge 146. Io penso che questa sia una proposta ragionevole: chi la nega non è di buon senso”.