Milano, a novembre aprono in centro i cantieri della Metro Blu

Maran: ascoltare disagi e proteste, ma non quelle irragionevoli

SET 10, 2015 -

Milano, 10 set. (askanews) – Quindici chilometri di estensione, 21 stazioni, e – a regime – un treno ogni 90 secondi nelle ore di punta per trasportare 80 milioni di passeggeri l’anno: è per realizzare questo obiettivo che i cantieri della linea 4 della metropolitana di Milano, la Metro Blu, stanno ora entrando nel vivo delle attività. Nel 2013 sono partiti i lavori da Linate-Forlanini, a novembre 2015 partono quelli più critici, in centro, come spiega Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità del Comune di Milano: “Si aprono i cantieri anche all’interno della cerchia dei Bastioni, si tratta di cantieri importanti e estremamente complessi in particolare su due nodi: uno su San Babila e questo prevede la chiusura al traffico di corso Europa; e poi perché diversi cantieri insistono verso la cerchia dei Navigli, sono un po’ i punti più difficili da gestire”.

Metro Blu attraverserà Milano da Est a Ovest, entrerà in esercizio alla fine del 2021, e l’impatto positivo sulla città è stimato altissimo. Fabio Terragni, presidente di M4: “E’ una linea che ha un impatto trasportistico significativo perchè parte dall’aeroporto, intercetta in diversi punti il passante ferroviario e le altre linee della metropolitana. Ci aspettiamo che trasporti sopra gli 80 milioni di passeggeri l’anno e che quindi comporti una significativa eliminazione del traffico veicolare privato”.

Milano è abituata ai disagi che le grandi opere innescano sulla sua vivibilità. Tuttavia politici e ingegneri devono sempre mantenere al più alto livello di priorità l’impegno di minimizzare l’impatto dei lavori di realizzazione.

“La metropolitana produce dei benefici incalcolabili nei decenni, pensiamo alla Linea 1 che ha compiuto 50 anni lo scorso anno, o alla più vecchia linea di Londra che ne ha compiuti 150, quindi si sta parlando di opere che restano per secoli. Certo i giorni in cui apri i cantieri sai che i benefici li vedrei tra sei-sette anni. Questo provoca disagi e anche proteste. Vanno gestite, vanno attenuati e costruiti anche dei cantieri che consentano di convivere con la cittadinanza. Vanno ascoltate le criticità gestite dove sono, ma va anche detto che non tutto è evitabile e che quindi, laddove sono irragionevoli, vanno anche superate”.