Alimentare e tabacco: 20mila posti in fumo per la contraffazione

Expo Milano 2015: focus Confagricoltura sui danni alle imprese

SET 9, 2015 -

Rho (askanews) – Oltre 20 mila posti di lavoro in meno, miliardi di euro sottratti al mercato legale, e milioni di minori introiti per lo Stato: sono solo alcuni dei danni che la contraffazione e il contrabbando dei prodotti agroalimentari e del tabacco infliggono all’Italia.

I dati -presentati a Expo Milano 2015 nel corso di un convegno promosso da Confagricoltura e Fondazione Open – tratteggiano solo gli aspetti più vistosi di quello che è un vero e proprio cancro che affligge la filiera delle imprese coinvolte. Mario Guidi, presidente di Confagricoltura: “C’è un danno di sottrazione di valore aggiunto e di altri elementi economici. E’ di circa tre miliardi di euro il valore dell’illegalità nell’agroalimentare. E parliamo poi di un riduzione del fatturato delle aziende agricole superiore al miliardo di euro in Italia e di sei miliardi sul mercato internazionale. In termini di occupazione stiamo parlando di più di ventimila famiglie che perdono questa possibilità perché viene a mancare una parte del lavoro regolare”.

La capacità distruttiva di questi fenomeni è tale da mettere in seria difficoltà intere filiere, come quella del tabacco, dove pure il nostro Paese – primo produttore di tabacco in Europa e il 14° a livello mondiale – vanta eccellenze consolidate. Ma come è possibile contrastare questi fenomeni?

“Un primo elemento – prosegue Guidi – è procedere a rendere consapevole il consumatore di quali sono i rischi anche dal punto di vista salutistico dell’utilizzo dei prodotti contraffatti. E naturalmente un modello di protezione dei marchi e dei prodotti stessi che è l’unica possibilità che abbiamo di difendere anche il prodotto agricolo di base. Nell’ambito del contrabbando: un incremento delle pene e maggiore capacità per le forze dell’ordine di svolgere attvità di intelligence che consenta loro di fermare il fenomeno fin dall’origine”.

A facilitare il compito di contrabbandieri e contraffattori, paradossalmente, anche alcune istanze come quelle del cosiddetto pacchetto generico, già adottato in alcuni Paesi come l’Australia e che, in Europa, il Regno Unito vuole adottare. A giudizio di Confagricoltura e di diversi esponenti politici italiani si tratterebbe di una misura controproducente. Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico: “Il pacchetto bianco, comunemente chiamato pacchetto generico non ha alcun tipo di incidenza nella lotta al contrabbando anzi in qualche misura ne agevola la diffusione. Mantenere il proprio marchio significa innazitutto mantenere i controlli, cosa che con il generico soprattutto nella fase di analisi del contenuto non avverrebbe”.