A Expo i calzaturieri del Brenta, da 7 secoli leader nel lusso

Nel padiglione di Intesa Sanpaolo l'associazione di 500 Pmi

SET 3, 2015 -

Rho (askanews) – Qualunque grande marchio della moda che voglia produrre un paio di scarpe da donna di alta qualità ha un punto di riferimento nel mondo: la Riviera del Brenta. Un’area geografica che si estende da Padova a Venezia, dove si producono scarpe dal 1268, ma che è anche sempre riuscita a stare al passo coi tempi. Siro Badon, presidente dell’associazione Acrib che riunisce più di 500 piccoli e medi calzaturifici veneti.

“La nostra abilità credo che sia stata quella di essere riusciti, in questi sette secoli, a innovare le aziende ed essere pronti per i cambiamenti che negli ultimi anni sono stati molti”.

Il risultato è che oggi i calzaturieri del Brenta, ospiti del padiglione di Intesa Sanpaolo a Expo 2015 come esempio di qualità del Made in Italy, esportano il 91% della produzione e fatturano 1,86 miliardi di euro.

“Una griffe che arriva da noi trova una filiera preparata e organizzata a 360 gradi: dalla formazione con il nostro Politecnico che dal 1923 sforna ragazzi tutti gli anni, a tutto quello che può essere necessario per produrre un paio di scarpe e per soddisfare le esigenze dei più importanti stilisti internazionali”.

La produzione annuale è oggi di 19 milioni di paia di scarpe, di cui il 95% sono lussuose calzature femminili, vero simbolo della via italiana alla creatività e allo stile.