Padoan: per la Cina bisogna preoccuparsi, lezione per l’Europa

Soprattutto se cresce meno del previsto

AGO 26, 2015 -

Rimini, (askanews) – Della Cina bisogna preoccuparsi soprattutto se rallenta ulteriormente il suo ritmo di crescita oltre le previsioni. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan al Meeting di Rimini.

“Della Cina bisogna occuparsi se non preoccuparsi. È la seconda economia mondiale”, ha detto Padoan, secondo cui la “vera preoccupazione è: la Cina smette di crescere”.

“Il fatto che rallenterà la crescita era nei fatti ed era attesa. La Cina si sta trasformando, diventa un’economia matura, è un’economia in trasformazione. Il tasso di crescita diminuisce ma ci dovremo spaventare se crescerà meno del previsto”, ha aggiunto. “Se riuscirà a controllare la fase di transizione sarà un bene per la Cina ma è una situazione – ha osservato il ministro – da cui noi italiani ed europei dobbiamo trarre una lezione: sì contare sulla crescita dei paesi emergenti ma si deve contare soprattutto su se stessi. Bisogna chiedersi cosa deve fare oggi l’Europa per contare di più e crescere di più. Se la Cina dovesse rallentare ulteriormente la sua crescita, dovremmo chiedere all’Europa di occuparsene”.

“La Cina è un segnale per l’Europa e una lezione che l’Europa non può permettersi di ignorare”, ha concluso.