Immigrazione, Bagnasco: tragedia dell’uomo, l’Onu cosa fa?

"Ha mai affrontato in modo serio questa emergenza umanitaria?"

AGO 17, 2015 -

Roma, (askanews) – Anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, interviene sul dibattito in tema di immigrazione e accoglienza, definendo quella che sta avvenendo una “emergenza umanitaria, una tragedia dell’uomo”. Il porporato, dopo aver fatto visita ai profughi ospiti a Genova, ha sottolineato: “Quando vediamo centinaia, migliaia di persone, esseri umani, uomini, donne, bambini che affrontano i viaggi della morte per arrivare in Paesi lontani dal proprio, per i motivi che ben sappiamo, non possiamo non concludere che questo problema è un’emergenza veramente umanitaria, una tragedia dell’uomo”.

“Questo fatto – ha aggiunto Bagnasco in una dichiarazione rilasciata alla televisione della Diocesi di Genova, Il Cittadino Tv – non fa onore alla nostra civiltà, in modo particolare a quella occidentale. È l’Occidente in modo speciale che attraverso i suoi organismi di carattere non soltanto europeo, ma a livello internazionale e mondiale, deve affrontare seriamente e trovare vie di soluzione efficaci a questa tragedia immane, a queste persone che fuggono dai loro Paesi per guerra, violenza, carestia e cercano un futuro migliore”.

Poi la condanna del numero uno della Cei: “Mi chiedo se questi organismi internazionali, come l’Onu, in modo particolare, che raccoglie il potere politico, ma sicuramente anche il potere finanziario, hanno mai affrontato in modo serio e deciso questa tragedia umana. È una vergogna, certamente, per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà”.

Bagnasco ha infine ricordato l’impegno della Chiesa italiana sul tema dell’immigrazione. “Anche a Genova cerchiamo di fare questo, ultimamente con questa accoglienza nel Seminario, se pur un accoglienza temporanea, anche con l aiuto e col contributo dell “otto per mille” che è dovuto alla generosità di tanti italiani che firmano per la Chiesa Cattolica”.

Infine l’auspicio affinchè ci sia per tutti “un futuro migliore” e “un’integrazione responsabile, che tutti desideriamo nel segno della giustizia, nel segno della sicurezza e nel segno della collaborazione”.