Moschea a Milano, Salvini: islamici preghino a casa loro

Nel nome di Allah si ammazza, rischio di insegnamento all'odio

AGO 5, 2015 -

Milano, (askanews) – “Ci sono centomila islamici a Milano. E’ vero. Finora dove stanno pregando? Spesso e volentieri a casa loro. Possono continuare a farlo tranquillamente”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a margine di una visita all’ex complesso ospedaliero Agostino Bassi di viale Jenner che diventerà la sede della nuova Asl metropolitana.

Il segretario federale del Carroccio ha ribadito il suo no alla costruzione di moschee nel capoluogo lombardo, “perché se la Tunisia chiude 80 moschee perché sono pericolose…” e “se nei primi mesi dell’anno persino uno che dorme come Alfano ha espulso dall’Italia 40 sospetti terroristi islamici, prima di concedere anche mezzo metro quadro non ad una religione, ma a un modo di vivere purtroppo incompatibile con la nostra civiltà, io ci voglio vedere molto chiaro”.

“Non abbiamo mai avuto problemi con nessuna confessione religiosa, a Milano in Italia e nel mondo – ha proseguito Salvini – purtroppo nel nome dell’Islam si ammazza, si tagliano le gole. Io non vorrei che questi spazi fossero spazi di insegnamento all’odio e all’intolleranza. Il sindaco Pisapia vada a farle da qualche altra parte le moschee”.