Contraffazione e contrabbando piaghe sociali, più tracciabilità

In 2014 persi 18 mld produzione, sigarette contrabbandate 5,5 mld

GIU 24, 2015 -

Roma, (askanews) – Nel 2014 gli italiani hanno speso 7 miliardi di euro per comprare merce contraffatta, con un valore di produzione persa di quasi 18 miliardi e una sottrazione di posti di lavoro di 105mila unità. Una vera e propria piaga non solo economica ma anche sociale visto che la contraffazione interessa anche settori come l’alimentare, i farmaci, i prodotti del tabacco più colpiti dal contrabbando. Se ne è discusso nel workshop organizzato dalla European House Ambrosetti dedicato a “Contraffazione e tracciabilità”, da cui è emerso che le perdite di gettito per lo stato sono state pari a 5,3 miliardi solo nello scorso anno.

Nel 2014 ad esempio in Italia sono entrate attraverso il contrabbando ben 5 miliardi e mezzo di sigarette, con una perdita di gettito netta di 1,1 miliardi. Un fenomeno che risulta nuovamente in crescita negli ultimi anni: nei primi mesi del 2015 la Guardia di Finanza ha sequestrato l’intero ammontare di sigarette illegali sequestrate nel 2014. Di qui l’importanza da parte dei legislatori e dei policy maker di agire sulla tracciabilità, ritenuta sempre più importante dalle stesse aziende per bloccare il fenomeno dell’offerta illegale.

A parlarne è Claudio Bergonzi, segretario generale di Indicam, l’Istituto per la lotta alla contraffazione, che ha messo in evidenza come a livello mondiale il fenomeno riguardi una cifra da capogiro pari a 1,2 triliardi, di cui 300 miliardi con transazioni on line. “A livello di tracciabilità bisogna fare un approccio molto completo, ovverosia, il produttore ma l’intero sistema di enforcement, di comunicazione al consumatore, la filiera distributiva devono andare in questa direzione e le norme devono andare in questa direzione e non concentrarsi su una tecnologia ma su un approccio complessivo”.