A Torino sul set di “Tango per la libertà” con Preziosi e Rocio

La miniserie sull'Argentina anni '70 tratta dal libro di Calamai

GIU 19, 2015 -

Roma, (askanews) – Nel cortile dell’ex cimitero San Pietro in Vincoli, uomini incappucciati scendono da auto nere, pronti a fare irruzione in una scuola di musica per orfani a Buenos Aires. E Rocio Munoz Morales corre disperata. E’ una fiction, ma poco è dato sapere, il regista è geloso del suo set.

Torino si è trasformata in Buenos Aires per gli ultimi ciak di “Tango per la libertà”, miniserie in due puntate per Rai1 di Alberto Negrin, liberamente tratta dal libro di Enrico Calamai “Niente asilo politico” e girata tra Torino e altre location piemontesi. Si racconta l’Argentina degli anni ’70. Alessandro Preziosi è Calamai, diplomatico italiano che fu una sorta di Schindler nell’Argentina della dittatura e dei desaparecidos. La spagnola Rocio Munoz Morales e Anna Valle sono due donne che se lo contendono, mentre il giovane Giorgio Marchesi ha con lui un’amicizia particolare.

La miniserie “non è un film ideologico o di denuncia”, ha detto Negrin, è più “un romanzo popolare con due storie d’amore che si intrecciano, in cui il tango, la musica e il canto, hanno una parte importante”. Preziosi ha definito il suo personaggio “una mosca bianca che va contro le politiche del Paese pur di salvare le persone in difficoltà”.

“Mi sono ispirato al film di Polanski ‘Frantic’, dove il personaggio veniva coinvolto ingenuamente in qualcosa di molto più grande di lui”.

Rocio interpreta una cantante e ballerina di successo che lotta per la giustizia. L’attrice, come il resto del cast, ha imparato a ballare tango con un ballerino argentino.

“Ci sono tante emozioni che vengono raccontate nel tango, è stata una scoperta che mi ha aiutato anche a entrare nel personaggio, in quel periodo”.