BNP Paribas, focus fintech per il primo Hackathon internazionale

In contemporanea in 5 città. A Roma nella sede di Luiss Enlabs

GIU 16, 2015 -

Roma, (askanews) – “L’innovazione è parte fondante della strategia del gruppo BNP nel mondo e di Bnl qui in Italia. BNP International Hackathon è la concretizzazione della nostra visione verso un futuro più creativo e innovativo. Cinque Paesi collegati, con 7 società del gruppo e 9 Start Up per innovare nel fintech”.

Tempo di Hackathon, nella sintesi dello staff di comunicazione e marketing di Bnl, tempo di Hackathon negli spazi dell’acceleratore di startup Luiss Enlabs, con lo svolgimento della tappa italiana del primo international hackathon del Gruppo BNP Paribas organizzata da Bnl.

La manifestazione si è tenuta contemporaneamente, e per la prima volta, in 5 città: Parigi, Bruxelles, Istanbul, San Francisco e Roma. Durante le 48 ore, oltre 70 startup in tutto il mondo si sono sfidate per raggiungere un unico obiettivo: il miglioramento della customer experience offerta dal Gruppo.

“Co-creazione”, questo il motto del BNP Paribas International Hackathon, reale opportunità per numerosi talenti specializzati in diverse discipline di collaborare e create prototipi per app e servizi online.

Programmatori, sviluppatori, designer e startup hanno lavorato insieme su 4 temi comuni riguardanti la customer experience del cosiddetto fintech.

A Roma le startup vincitrici sono state RingPay, che ha ideato un metodo per risolvere il problema del mistery spending: tutti i soldi che si dovrebbero ricevere come resto cash durante gli acquisti finiscono all’interno di un salvadanaio virtuale BNL che incentiva il risparmio e l’utilizzo dei fondi così raccolti a scopi benefici. Poi Innaas, che invece ha progettato una dashboard di dati finanziari per aiutare le piccole e medie imprese a prendere decisioni più consapevoli.

Soluzioni da startup oggi, potenziali business vincenti domani grazie proprio al lavoro degli acceleratori, come conferma Luigi Capello, fondatore di Luiss Enlabs e ceo di LVenture group:

“Questa può essere una metodologia per la creazione di nuove start up dove noi o la banca possiamo andare a investire, con nuove possibilità di investimento, nuove opportunità di lavoro e la possiblità per i consumatori di un rapporto più fluido e simpatico con l’istituto di credito”, ha detto Capello.