Migranti, Maroni: Alfano faccia come me, prevenire le partenze

"Campi profughi in Libia, non confidare in Europa"

GIU 15, 2015 -

Rho-Pero (askanews) – Il ministro dell’interno Angelino Alfano dovrebbe seguire la strada tracciata dal suo predecessore, Roberto Maroni, per affrontare e risolvere l’emergenza migranti. Lo ha detto lo stesso governatore della Lombardia a margine di una visita sul sito Expo. “Io ho risolto il problema – ha detto Maroni, interpellato sul tema – c’è stata un’emergenza umanitaria nel 2011, 40mila sono arrivati in 4 mesi poi ho risolto il problema perché da luglio non ne sono arrivati più, mi sono mosso e sono andato a fare gli accordi nei paesi africani, abbiamo fatto i respingimenti e rimpatriato i clandestini, così bisogna fare, senza confidare sull’Europa perché allora non ha risposto e oggi risponde picche”.

Per quanto riguarda la posizione della Francia, con la chiusura della frontiera e i migranti bloccati a Ventimiglia, Maroni ha detto: “Anche qui nulla di nuovo, nel 2011 è successa la stessa cosa, bastava capire e guardare per prevedere che sarebbe

successa la stessa cosa. Io chiamai il ministro dell’Interno francese a Milano, facemmo l’accordo e sbloccammo la situazione, così deve fare Alfano, andare a vedere quello che ho fatto io e fare esattamente lo stesso”.

Secondo Maroni il miglior modo di risolvere il problema è risolverlo “cosa che il governo non sta facendo, vuol dire sistemare questi che sono già arrivati ed evitare che ne arrivino altri, non respingerli”. Il presidente lombardo ribadisce la proposta di “prevenire le partenze facendo campi profughi in Libia, schierando le Nazioni unite con i caschi blu che fanno operazioni di peace keeping, qui devono fare life keeping, salvare le vite”.

“Questa è l’unica soluzione – ha aggiunto Maroni in risposta alla proposta francese di allestire i campi in Italia – farli in Italia vuol dire farlo venire qua e tenerli noi. Ormai è chiaro, bisogna evitare che partano, fare i campi profughi e decidere chi ha diritto alla protezione internazionale, umanitaria, al diritto di asilo, e fare corridoi umanitari per portarli dove vogliono andare, in Germania, Inghilterra, Francia, se ci sono le Nazioni unite si può fare”.