Draghi: Se Atene uscisse dall’euro, conseguenze imprevedibili

Ma ci sono gli strumenti per affrontare al meglio i problemi

GIU 15, 2015 -

Roma, (askanews) – Non è possibile prevedere le conseguenze per l’Eurozona di un mancato accordo con la Grecia. A dirlo il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, in audizione all’Europarlamento. Anche se Eurolandia dispone di strumenti finanziari per affrontare l’eventuale uscita di Atene dalla valuta unica, si entrerebbe “in acque inesplorate”. “Serve un accordo forte e complessivo, e rapidamente”, ha detto Draghi. “La Bce sta facendo tutto quel che può per facilitare un accordo” sul debito greco dopo il crollo degli ultimi tentativi.

Il premier greco Alexis Tsipras ha dichiarato a un quotidiano nazionale che aspetterà pazientemente finché i suoi creditori, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale ed Unione Europea – diventeranno “più realistici”. Atene rifiuta di tagliare ancora il sistema pensionistico e di riformare il mercato del lavoro e il sistema dell’Iva.

Il portavoce del governo greco Gabriel Sakellaridis assicura: “in nessun caso vogliamo parlare di un vicolo cieco, continuiamo a lavorare per una soluzione condivisa”.

Ma dall’Ue come da Berlino tutti gli rispondono che adesso la palla è nella metà campo greca. A Bruxelles, la portavoce della Commissione europea Annika Breidhardt ha voluto mettere i puntini sulle i. I resoconti sulle trattative, ha detto, sono fuorvianti: non si chiede ad esempio di tagliare le pensioni individuali, ma di innalzare l’età pensionabile. E non è vero che i creditori non abbiano fatto concessioni ad Atene: anzi dimostrano grande flessibilità. Ma non è una strada a senso unico.

Il braccio di ferro continua fra la preoccupazione dei mercati.