Mercato dell’auto in ripresa, maggio dirà se è strutturale

Nordio (Unrae): governo intervenga con defiscalizzazione

MAG 6, 2015 -

Roma, (askanews) – Sarà il risultato del mese di maggio a dire se per il mercato italiano dell’auto, che ad aprile ha visto rispetto al 2014 gli ordinativi in crescita del +31% e nel primo quadrimestre del 2015 attestarsi a +20%, è realmente in fase di ripresa strutturale. Lo ha sottolineato ad askanews Massimo Nordio, amministratore delegato di Volkswagen Group Italia e presidente dell’Unrae (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri), che raccoglie 40 case automobilistiche estere per un totale di 54 marchi, coprendo il 70% del mercato. Una ripresa che, comunque, avrebbe bisogno per strutturarsi di un intervento di defiscalizzazione per famiglie e imprese da parte del Governo, anche nell’ottica di operare un reale ricambio dell’ormai usurato parco circolante in Italia.

“Stiamo analizzando con molta attenzione questo fenomeno di crescita – ha detto Nordio – che presenta però fenomeni molto distinti. Difficile dire quindi se siamo di fronte ad una ripresa strutturale. Nel primo trimestre c’è stata una forte componente per quanto riguarda il noleggio, a breve termine soprattutto per l’Expo, ed a lungo termine per la coincidenza delle scadenze dei contratti di grossi noleggiatori. Il mercato privato, quello delle famiglie, è rimasto sonnecchiante ma ha avuto ad aprile un forte risveglio con una crescita rispetto allo stesso mese del 2014 del 20%. Ha inciso su questo la grande aggressività commerciale delle case. Adesso bisognerà vedere cosa succederà a maggio, se si confermerà una crescita a doppia cifra allora si potrebbe iniziare a parlare di ripresa strutturale”.

Per Nordio in questo senso il Governo può fare molto:

“Vero – ha confermato il presidente Unrae – ed è in connessione con l’esigenza di rinnovare il nostro parco circolante. L’automobile per l’80% degli italiani che lavorano è il mezzo con cui ci si sposta da casa verso il posto di lavoro e viceversa. Per il crollo del mercato degli anni scorsi il parco circolante italiano si è andato invecchiando sempre di più, con quasi ormai 10 anni di anzianità media dei veicoli. Su 30 milioni di auto in Italia, 10 milioni, cioè un terzo, hanno livelli di emissione molto elevati rispetto alle vetture attuali, euro 6 o euro 5. Il Governo può favorire il rinnovo del parco circolante aiutando e stimolando le famiglie, con la possibilità di detrarre una parte del prezzo d’acquisto dalla dichiarazione dei redditi. Non si tratta di una specie di rottamazione, non interessa l’esplosione per un anno del mercato ma innescare un ciclo di sostituzione con un ritmo diverso da quello di oggi. E non c’è bisogno di grandi investimenti, la nostra proposta mira a una detrazione consentita fino al 10% in 4 anni, a cui aggiungere gli sconti delle case e delle reti. Per il primo anno stimiamo circa 100.000 famiglie in più che potrebbero cambiare auto, con un costo di circa 60 milioni di euro”.

Il presidente Unrae ha evidenziato inoltre le ricadute sull’occupazione:

“Il settore dell’auto lo analizziamo su tre differenti settori, produzione, componentistica e distribuzione. In tutti negli anni scorsi ci sono state perdite di occupazione. Con una iniziativa come quella che proponiamo solo per la parte distributiva calcoliamo circa 1000 nuovi posti di lavoro, che è il valore di una mezza fabbrica di componentistica o automobilistica”, ha concluso Nordio.