Contadini 3.0: i pomodori idroponici e la serra pronta per Marte

Storia di una azienda agricola del Reatino premiata a TuttoFood

MAG 7, 2015 -

Milano, (askanews) – Una serra più sterile di una sala operatoria dove i pomodori crescono senza toccare terra e i contadini lavorano con smartphone e pc. Siamo nel Reatino, a Petrella Salto dove un’azienda agricola, la Ferrari Farm, coltiva pomodori idroponici in una serra, che potrebbe sbarcare anche su Marte. Valentina Pontetti, tra i soci fondatori dell’azienda.

“L’idea è stata una follia di mia sorella Giorgia che è un ingegnere aerospaziale. Sentendo parlare di coltura idroponica su Marte ha chiesto aiuto alla famiglia per cercare di innovare quanto di più tradizionale e millenario c’è in agricoltura”.

In questa azienda agricola non solo si coltiva il pomodoro ma lo si trasforma anche in una passata che ha vinto il Tuttofood Award 2015 nella sezione innovazione.

“Quello che c’è di innovativo è la serra che è sterile ed ermetica, non si aprono le finestre per areare e all’interno è più pulita di una sala operatoria”.

Dunque, come crescono le piante?

“Coltiviamo immettendo aria sterile nella serra, le piante mangiano acqua e sali minerali, alla terra tradizionale abbiamo sostituito un substrato sterile di natura minerale”.

Ovviamente tutto questo avviene con il minimo intervento dell’uomo sulle piante:

“Se la serra ha un problema manda un sms o una mail e io con uno smartphone o un pc posso ripristinare la sua funzionalità”.

L’obiettivo di questa iniziativa è ambizioso. “Il gol della nostra azienda sarebbe far coltivare tutti i popoli della terra tutto l’anno, pensiamo alla Cina, Chernobyl o alla nostra Terra dei Fuochi”.