A Expo 2015 incontro fra cereali alternativi e nuove tecnologie

Cluster per Bolivia, Congo, Haiti, Mozambico, Togo e Zimbabwe

APR 11, 2015 -

Milano (askanews) – Cereali e tuberi sono alla base della dieta della maggioranza della popolazione mondiale. Merito delle loro elevate capacità nutrizionali e dei costi moderati. Per questo se il mondo vuole garantirsi un futuro e combattere la fame ha la necessità di individuare tecniche e strategie condivise che portino ad una produzione sempre più intensiva e variegata di questi prodotti agricoli.

Uno scenario nel quale Paesi come Bolivia, Congo, Haiti, Mozambico, Togo e Zimbabwe, presenti a Expo 2015 nel padiglione dedicato al grano e ai suoi fratelli, hanno molto da dire, come evidenzia il responsabile dei Cluster Filippo Ciantia: “Il mercato mondiale dei cereali si basa su otto varietà, mentre esistono diecimila specie, molte delle quali hanno le qualità per resistere ai cambiamenti climatici, e altri che possono avere quelle qualità che noi non utilizziamo più”.

Un esempio è la quinoa che Antolin Ayaviri, ambasciatore della Bolivia in Italia, preferisce chiamare il grano d’oro, in omaggio alle sue qualità nutrizionali: “La quinoa, per esempio, è nutriente come la carne, le uova e il pesce, ma soprattutto è senza glutine. Questo vuol dire che si tratta di un alimento veramente meraviglioso che può essere consumato da tutti senza nessun problema”.

D’altro canto il mondo occidentale può offrire a questi Paesi la propria tecnologia per evitare che la raffinazione sempre più spinta delle farine, in corso anche in molti Paesi in via di sviluppo, non provochi epidemie di diabete e ipertensione a causa dell’elevato tasso glicemico dei cereali trattati con tecniche tradizionali.