La sfida della nuova Pernigotti: qualità italiana,capitali turchi

Cosa è cambiato dopo acquisizione da parte della famiglia Toksoz

APR 1, 2015 -

Milano, (askanews) – Pernigotti è uno dei grandi marchi italiani che negli ultimi anni sono stati acquisiti da un gruppi stranieri. In questo caso si tratta del gruppo turco Toksoz, dal nome della famiglia già proprietaria di altre aziende del settore alimentare, che ha assunto il controllo della società nel 2013.

Qualità italiana e capitali stranieri: una ricetta che è una strada quasi obbligata per chi voglia fare business, come spiega Massimo Potenza, amministratore delegato di Pernigotti: “Oramai il mondo è globalizzato e mettere delle barriere e dei confini sia impossibile non solo fisicamente ma anche per il movimento dei capitali e delle imprese. Credo sia un problema tutto italiano chi è il proprietario di un’azienda: in Italia c’è un concetto molto legato all’individuo. Noi siamo abituati ad avere aziende in cui c’è identificazione tra azienda e individuo, nel mondo occidentale questo è sempre meno vero”.

Durante l’ultimo anno, con la nuova guida turca, Pernigotti ha subito una piccola rivoluzione: il Gianduiotto, prodotto simbolo dell’azienda italiana, torna alle origini. Una strategia voluta da Ahmet e Zafer Toksoz, i due fratelli alla guida del gruppo omonimo e messa in atto dall’ad.

“Abbiamo fatto molte modifiche nella formula. Con la nuova abbiamo lanciato i prodotti sul mercato italiano lo scorso ottobre, a maggio lanceremo tutti i prodotti in Turchia” ha detto Ahmet.

“Il marchio è molto forte ma ha bisogno di essere attualizzato perchè tutti lo conoscono, ma è invecchiato. Noi stiamo cercando di riportarlo nella contemporaneità mantenendo la storia dell’azienda” ha aggiunto Potenza.

Per i fratellli Toksoz, che arrivano dal settore farmaceutico e si concentrano su ricerca e sviluppo, il punto di forza per competere in un mercato globale è la qualità del prodotto. “Abbiamo una missione: in tutti i nostri prodotti ci liberiamo degli ingredienti in cui non crediamo: non usiamo olio di palma, sciroppo di glucosio, conservanti, il nostro concept è quello degli ingredienti naturali – ha spiegato l’imprenditore – questo aumenta un po’ il prezzo, lo sappiamo, ma alla fine è più semplice convincere le madri per i loro figli, i ragazzi per il loro futuro, è molto importante ora che ci sono tanti problemi cardiovascolari e di diabete. Noi applichiamo la ricerca per dare prodotti di maggiore qualità: non produrremo niente che i nostri figli non potrebbero mangiare”.