Roma, (askanews) – Circa 30mila denunce ogni anno per casi di malpractice in sanità e medici in difficoltà per i costi sempre più alti delle polizze assicurative che si trovano costretti a stipulare. Le assicurazioni denunciano ingenti perdite nel settore sanitario sottolineando come tra il 2001 e il 2012 il costo dei sinistri abbia ecceduto i premi raccolti in media del 50% nelle coperture per i medici e del 72% in quelle per le strutture.
I dati sono impressionanti, secondo Dario Focarelli, direttore generale Ania che ha partecipato al convegno organizzato dall’Osservatorio Or.Me, Università di Tor Vergata, Corte D’Appello di Roma, Ordine dei medici di Roma e Anci Federsanita’.
“Il numero delle denunce è più che raddoppiato negli ultimi 20 anni, intorno alle 30mila l’anno, ogni 1000 ricoveri ci sono 2,6 casi di sinistri e di pagamenti. Ogni ricovero nelle strutture pubbliche costa, sotto il profilo assicurativo, 107 euro”.
Che fare? Secondo Ania tre i passi fondamentali da compiere: Ridefinire la responsabilità dei medici, poi approvare tabelle di risarcimento chiare e univoche su tutto il territorio nazionale, potenziare le strutture di risk management negli ospedali.
“L’obbligatorietà della polizza assicurativa per i medici non significa più lavoro per le assicurazioni: e’ esattamente il contrario. Molti hanno difficoltà ad assicurarsi e questo in qualche modo ci toglie responsabilità”. Specifica Tiziana Frittelli, d.g. Della Fondazione Policlinico Tor Vergata e presidente di Federsanità Anci Lazio:
“La soluzione migliore e’ quella di creare nuclei specifici che lavorino sulle richieste risarcitorie”