Maxi sequestro di beni in Liguria a imprenditori ‘ndranghetisti

Nel mirino della Dia 3 società riconducibili ai fratelli Fotia

MAR 9, 2015 -

Genova, 9 mar. (askanews) – La ‘ndrangheta nel ponente ligure. La Direzione Investigativa Antimafia di Genova, in collaborazione con la polizia di Savona, ha eseguito un sequestro preventivo di beni del valore di circa 10 milioni di euro nei confronti dei fratelli Pietro, Francesco e Donato Fotia, originari di Africo, di Giuseppe Criaco di Reggio Calabria e di Remo Casanova di Finale Ligure.

Il provvedimento riguarda 3 società con sedi a Savona e Vado Ligure impegnate nella realizzazione di appalti pubblici, opere edili e movimentazione terra, la Scavo-Ter, la P.D.F. e la Se.Le.Ni e tutti i beni mobili, immobili e le disponibilità finanziarie ad esse riconducibili.

Le indagini hanno permesso di accertare attività illecite nelle aggiudicazioni di alcuni appalti da parte del gruppo malavitoso capeggiato da Pietro Fotia, l’amministratore

occulto delle società sequestrate, legato da rapporti di parentela con membri della cosca di Africo egemone nell’area del mandamento ionico e con importanti ramificazioni nel Nord Italia. Il capo della Dia di Genova Sandro Sandulli. “L’organizzazione mafiosa calabrese è quella ha dimostrato maggiore strutturazione sul territorio e presenza da lunghissimo tempo. Ci sono tante intercettazioni che dimostrano come molti anni fa si siano trasferiti al nord espoenti che hanno sviluppato l’organizzazione sul territorio ligure”, ha spiegato.