Libia, Gentiloni: Né avventure né crociate, nostra forza è unità

"Rispondiamo a barbarie in amicizia con comunità islamica"

FEB 18, 2015 -

Roma (askanews) – Né “avventure” né “crociate”, di fronte alla minaccia del terrorismo – che tocca da vicino anche l’Italia con l’avanza dello Stato Islamico in Libia – la “nostra forza è la nostra unità”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni.

“Di fronte alle minaccia del terrorismo la nostra forza è la nostra unità. Dire che siamo in prima fila contro il terrorismo”, ha detto il capo della diplomazia italiana alla Camera, durante l’informativa urgente del governo sui recenti sviluppi della situazione in Libia, “non è l’annuncio di avventure, tanto meno di crociate: è quello che stiamo facendo nella coalizione militare anti-Daesh, in Siria e in Iraq. E’ il modo in cui un Paese democratico risponde alla barbarie e lo fa in amicizia con la stragrande maggioranza della comunità islamica, che rifiuta di veder sequestrata la propria fede”.