Bevere (Agenas): più trasparenza contro la malasanità

Rendere più omogenei i 21 sistemi sanitari regionali

FEB 17, 2015 -

Roma (askanews) – I casi di malasanità che hanno coinvolto negli ultimi giorni tre bambini in Sicilia e Campania derivano dalla riduzione delle risorse in Sanità dovute ai Piani di rientro in diverse Regioni, ma anche dalla disomogeneità dell’organizzazione sanitaria nelle varie parti d’Italia a cui si potrà porre rimedio con la riforma del Titolo V della Costituzione sui poteri di Stato e Regioni. E’ il parere di Francesco Bevere, direttore dell’Agenas (Aenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

“Dietro gli episodi di malasanità – dice Bevere in questa videointervista ad askanews – ci sono i cosiddetti Piani di rientro, perchè questi casi sono più frequenti nelle Regioni sottoposte a riduzione dei deficit sanitari. In queste Regioni, che sono più o meno mezza Italia, si è data molta importanza alla correzione del debito, ma con scarsa attenzione ai processi di riqualificazione della spesa sanitaria. Questo ha determinato un disallineamento tra i successi vantati dal ministero dell’Economia per la riduzione degli squilibri finanziari e la qualità dei servizi, su cui il ministero della Salute e Agenas hanno intenzione di intervenire in maniera molto netta e appropriata su tutte le situazione che hanno creato un sistema disarmonico. L’occasione di riformare il Titolo V potrebbe consentire di correggere il sistema. E’ giusto che le Regioni siano autonome nell’organizzazione della domanda e dell’offerta sanitaria. Ma abbiamo dato autonomia a Regioni che non avevano le condizioni culturali, tecnologiche e organizzative al pari di altre Regioni più forti. Quella che è mancata è stata la capacità di misurare scientificamente e in modo omogeneo le diverse organizzazioni e intervenire a sostenere le più deboli. Per favorire questa misurazione stiamo lavorando da tempo a un Portale della Trasparenza in Sanità: è un progetto complesso perchè deve mettere assieme 21 contesti regionali differenti e ha l’obbiettivo di fornire ai cittadini un’informazione fondata su quello che funziona e quello che funziona un po’ meno. Questo consentirà anche di creare una competizione sana tra i sistemi sanitari, determinando le condizioni di trsparenza a vantaggio dei cittadini. Un altro progetto che abbiamo lanciato è quello di un Master per manager sanitari con la Scuola nazionale della Pa. Il processo di aziendalizzazione varato 10 anni fa ha avuto buoni risultati e non va abbandonato, ma non abbiamo saputo accompagnarlo con un adeguato processo di formazione specifica dei manager sanitari”.