Renzi: politica economica Ue sta cambiando, non solo per Grecia

"Con calo euro e prezzo petrolio grande occasione per imprese"

FEB 12, 2015 -

Bruxelles (askanews) – “La politica economica europea sta cambiando, e questo non riguarda solo un Paese (la Grecia, ndr); credo che con un po’ di buon senso e di buona volontà le questioni economiche possano essere risolte”. Lo ha detto il

presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’uscita dal prevertice dei socialisti europei, oggi a Bruxelles, in vista del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue che si terrà nel pomeriggio.

“Credo – ha osservato Renzi parlando ai cronisti – che la discussione di oggi del Consiglio europeo non sia sui singoli Paesi, ma sulla politica economica europea. Noi lo stiamo dicendo da mesi che dobbiamo fare più crescita e meno discussioni retoriche sul passato, più investimenti. Quante volte l’abbiamo detto”.

“Si sono fatti passi in avanti – ha continuato il premier – e ovviamente per alcuni non sono sufficienti, quindi è comprensibile che si continui a discutere”.

Nell’agenda del vertice di oggi “ovviamente c’è un punto che riguarda il nuovo governo greco; ma il punto centrale non è una politica per la Grecia, che viene affrontata dal governo di Atene nel rapporto con le istituzioni europee. Il punto – ha sottolineato Renzi – è la politica economica europea, questo è il passaggio fondamentale: noi non dobbiamo semplicemnte cambiare la politica economica in Grecia, questo è un problema che riguarda il primo ministro Tsipras a cui facciamo i migliori auguri di buon lavoro e che dovrà dialogare, come facciamo tutti, con le istituzioni europee”.

“La nostra battaglia – ha insistito il premier – è affinchè cambi la politica economica europea, una sfida sulla quale il semestre di presidenza italiana qualcosa ha fatto: la possibilità di avere maggiore liquidità nel sistema, la flessibilità, il cambio di strategia che ha portato il dollaro ad avere un maggiore apprezzamento rispetto all’euro”, ha ricordato Renzi, sottolineando che si tratta di “una cosa molto importante per le nostre aziende”.

Inoltre, ha continuato il premier, ci sono “gli investimenti sul piano Juncker, e naturalmente quello che sta accadendo a livello internazionale con la caduta del prezzo del petrolio”. “E’ un’occasione grossa, grossa, grossa, che abbiamo”, ha concluso.