Putin al Cairo: Russia costruirà una centrale nucleare egiziana

Intesa per zona di libero scambio tra Unione Eurasia ed Egitto

FEB 10, 2015 -

Mosca (askanews) – Il Cremlino gioca un’altra carta decisiva nella strategia per aggirare l’accerchiamento organizzato da Stati Uniti e Unione Europea con le sanzioni economiche innescate dalla crisi ucraina.

La Russia parteciperà alla costruzione di una centrale nucleare egiziana a Dabaa: quattro reattori per una capacità complessiva di 4.000 MW a partire dal 2020. L’accordo raggiunto tra il presidente egiziano Addel-Fattah al Sisi e l’omologo russo Vladimir Putin è uno dei risultati della visita ufficiale del leader del Cremlino in Egitto.

Mosca e il Cairo hanno anche deciso di dare vita a una zona di libero scambio e a una zona industriale russa nei pressi del Canale di Suez. Il presidente al Sisi ha annunciato il piano in una conferenza stampa congiunta con Putin.

Il programma nucleare dell’Egitto risale al 1954 e il primo reattore fu acquisito dall’Unione Sovietica nel 1961 e inaugurato da Gamal Abdel Nasser. La sconfitta nella Guerra dei sei giorni nel 1967 e la firma del Trattato di non proliferazione nucleare nel 1968 avevano rallentato il programma nucleare egiziano, poi naufragato dopo il disastro del 1986 a Chernobyl. Ma già nel 2013 erano stati raggiunti accordi tra Putin e l’allora presidente egiziano Mohammed Morsi per una soluzione considerata fondamentale nel risolvere il fabbisogno energetico egiziano.

La Russia intende sfruttare questa collaborazione per ampliare i legami bilaterali con l’Egitto, protagonista strategico nella regione mediorientale, per riconquistare posizioni in un settore di primo piano nello scenario internazionale.

Ma sono complessivamente tutti i rapporti economici tra Mosca e il Cairo che si fanno più intensi. I 4,5 miliardi di dollari di scambi commerciali tra la Russia e l’Egitto registrati nel 2014 segnalano un aumento di oltre l’80% rispetto all’anno precedente. Anche per questo, Egitto e Russia lavoreranno insieme su progetti strategici nel settore dei trasporti, della produzione industriale e dell’energia. Putin potrà così presentarsi con le spalle più coperte al prossimo vertice di Minsk sulla crisi ucraina.

(Immagini Afp)