Inchiesta Calcioscommesse: confermata frode per il ct Conte

Associazione a delinquere per Mauri e ct Atalanta Colantuono

FEB 9, 2015 -

Roma, (askanews) – Si è chiusa l’inchiesta “calcioscommesse” che ha visto coinvolte 130 persone tra calciatori, allenatori e dirigenti. Per Antonio Conte, attuale allenatore della Nazionale italiana, viene confermata l’accusa di frode sportiva per fatti relativi al 2011, quando era allenatore del Siena. Per il ct azzurro cade invece l’accusa di associazione a delinquere, ipotesi di reato con cui era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati. Confermate invece le accuse di associazione a delinquere al capitano della Lazio, Stefano Mauri, e all’allenatore dell’Atalanta, Stefano Colantuono.

L’indagine “Last Bet”, coordinata dal Procuratore di Cremona Roberto Di Martino, aveva portato ai primi provvedimenti restrittivi nel giugno 2011, a cui ne erano seguiti decine di altri nei due anni successivi. Anni in cui era progressivamente emersa una dimensione internazionale del fenomeno delle scommesse illegali delle partite attraverso il tentativo di pilotare i risultati, parziali e definitivi.

La notifica della Procura di Cremona verso Conte arriva proprio all’indomani dell’ipotesi dell’allenatore di lasciare la Nazionale. Ipotesi poi rientrata.