Imprese e sostenibilità, a Roma dibattito su bilancio sociale

Realacci: importante che trasparenza sul processo sia massima

GEN 23, 2015 -

Roma, (askanews) – Imprese alla sfida sostenibilità: una direttiva europea chiede alle imprese sopra i 500 dipendenti di redigere il bilancio sociale. Lunedì a Roma, in Unioncamere, si terrà un convegno promosso dalla Biblioteca del bilancio sociale che illustrerà i punti della direttiva e le iniziative di alcune imprese. In Italia la legge di recepimento della direttiva europea è seguita dal presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci.

“La legge è stata già presentata e tende a interpretare ‘all’italiana’ la responsabilità sociale di impresa cioè a farne un elemento della competitività delle imprese italiane, perchè in Italia in realtà essere buoni conviene. Questa direttiva può aiutare sia le imprese più grandi ma anche tutto il sistema a scoprire la maniera più corretta di produrre il made-in-Italy che è quella che dà forza all’Italia. E su questo ci sono molte iniziative interessanti, come quella della Biblioteca del Bilancio Sociale, lanciata a Milano, che tende a mettere a disposizione di tutti i bilanci finora attuati e anche la consultazione semplice. L’importante è che i criteri siano unici, cioè non si imbroglino i cittadini, cioè che i cittadini possano fidarsi delle cose che le imprese dicono sul loro bilancio sociale. Ma io sono convinto che se l’Italia fa l’Italia, se mette in mostra la sua capacità di far derivare la bellezza, la qualità, l’innovazione dei prodotti da un buon rapporto con le comunità è un Paese molto forte”.

Ci sarà anche un problema di spiegazione, di coscientizzazione di questi criteri per la redazione di questo bilancio sociale. C’è qualche iniziativa in campo per informare le imprese?

“Bisogna coinvolgere le reti di imprese, per questo è importante il ruolo di Unioncamere. In realtà io sono ottimista; già oggi nei consumatori, nei cittadini, è forte una propensione a usare prodotti che hanno una qualità maggiore”.

Che tempi si possono prevedere per l’entrata in vigore della legge italiana? “Questo dipende, perchè a volte può convenire fare entrare alcune norme direttamente, allora sarebbe più rapido farle entrare in sede comunitaria per recepire le normative. Intanto è molto importante che il dibattito, la trasparenza di questo processo sia massima”.