Cina, interviene authority di vigilanza e la Borsa crolla: -7,76%

Pechino cerca di mettere il morso a un mercato troppo rialzista.

GEN 19, 2015 -

Pechino (askanews) – Gli effetti della crisi economica mondiale non risparmiano neppure il Dragone cinese. Crolla la Borsa di Shanghai che ha chiuso con uno scivolone del 7,76%. La tempesta finanziaria sull’azionario è stato causata dalla decisione della authority di vigilanza che regola i mercati cinesi di sospendere per tre mesi tre delle principali società d’intermediazione del paese per violazioni sul margin trading al fine di raccogliere capitale tramite i broker, pratica che ha favorito il forte rialzo delle quotazioni dei titoli finanziari. Mentre altri nove broker sono stati sanzionati per una serie di comportamenti giudicati scorretti.

La decisione è stata assunta nel tentativo di raffreddare la corsa dei listini azionari, sul cui andamento si stanno manifestando forti timori di una bolla speculativa. E secondo gli analisti, il giro di vite ha scatenato il panico sul mercato. Soprattutto i titoli assicurativi e bancari hanno registrato le perdite maggiori.

Negli ultimi sei mesi la Borsa di Shanghai ha realizzato un rialzo superiore al 60% con investitori grandi e piccoli che si sono gettati sul mercato azionario. E secondo alcuni analisti la decisione delle autorità di controllo dei mercati è anche legata ai timori della rapida crescita dei corsi azionari del comparto finanziario.

Per questo l’authority di vigilanza ha deciso di intervenire in quanto la Borsa si è messa a correre troppo velocemente, travolgendo l’auspicata crescita misurata del listino azionario. Il governo di Pechino sta cercando quindi di mettere il morso a un mercato giudicato troppo rialzista.

(Immagini Afp)