Iran ostenta sicurezza su crollo petrolio ma lancia anche minacce

Rohani: autori del complotto se ne pentiranno

GEN 13, 2015 -

Teheran, (askanews) – Il presidente dell’Iran Hassan Rohani ha ostentato sicurezza sul crollo del petrolio. “Ci danneggerà meno di altri”, ha detto ad una folla radunata in uno stadio a Teheran. Ma al tempo stesso ha lanciato minacce contro coloro ritiene aver ordito un “complotto”, che sarebbe alla base della caduta delle quotazioni.

“Coloro che hanno pianificato il calo dei prezzi contro alcuni Paesi – ha avvertito il presidente iraniano – devono sapere che se ne pentiranno”.

I corsi del greggio sono ormai più che dimezzati rispetto ai picchi toccati lo scorso maggio, con il barile che fluttua ben sotto i 50 dollari. Il bilancio dell’Iran è stato calcolato prendendo a riferimento un barile a 72 dollari. Ma “se l’Iran soffre di questa riduzione, altri paesi produttori, come l’Arabia Saudita e il Kuwait soffriranno di più”, ha tuonato Rohani.

Gli stessi sauditi potrebbero essere ritenuti da Teheran tra gli artefici del “complotto”. Ryiad si è rifiutata di tagliare l’offerta in risposta ai cali dei prezzi. E secondo gli analisti è uno dei fattori che ha contribuito ad accentuare la flessione. Visto anche il peso che i sauditi hanno nell’Opec, il cartello dei Paesi esportatori che a sua volta non ha ridotto le forniture.